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Sabato, 30 Settembre 2023
Cronaca

Un anno fa l'inizio dell'epidemia in Veneto

La sera del 21 febbraio morì Adriano Trevisan, 77enne di Vo' Euganeo (Padova), considerato la prima vittima del coronavirus in Italia

È passato un anno. Vo' Euganeo (Padova) 366 giorni fa scoprì di essere il primo cluster di coronavirus in Veneto e sperimentò per primo l'isolamento: due settimane in zona rossa. La sera del 21 febbraio, Adriano Trevisan, 77enne pensionato, muore a causa del virus. È considerato la prima vittima di coronavirus in Italia. Seguono giorni di paura e preoccupazione, le persone si riversano nei supermercati per fare scorte e dieci giorni dopo l'Italia si ritrova costretta in un lungo lockdown, che terminerà solo tre mesi dopo.

I numeri dell'ultimo anno sono tristemente quelli di un bollettino di guerra. Dopo 12 mesi in Veneto si contano 326.051 persone contagiate accertate, quasi 10mila (9711) sono i deceduti. Nella sola provincia di Venezia si contano 52.432 contagiati da inizio pandemia, 1683 sono invece le vittime.

Si sono susseguiti Dpcm e ordinanze restrittive, un'estate per molti dissennata e il ritorno nella paura con l'inizio dell'autunno. In soli 11 mesi gli scienziati sono riusciti a trovare un vaccino, - sono 3 quelli approvati da Ema - ma la produzione va a rilento e le dosi promesse dalle aziende farmaceutiche tagliate, rendendo difficile una programmazione parsa difficile sin dal principio. E ora in Italia si teme per la variante inglese, non tanto per l'aggressività, simile a quella dei ceppi normali, ma in grado di diffondersi più rapidamente. In due parole, più contagiosa.

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