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Cronaca Chioggia / Ponte San Giacomo

Folle inseguimento a Chioggia, il barchino si schianta contro il ponte

La Finanza si è messa alle calcagna di tre fuggitivi che hanno finito la fuga in manette e in ospedale. Sequestrati 390 chili di vongole veraci

Non avevano alcuna intenzione di fermarsi all'Alt intimato dalla motovedetta della guardia di finanza di Chioggia. Anzi, erano pronti a mettere a repentaglio la propria incolumità e anche quella altrui pur di evitare un controllo che sarebbe stato con ogni probabilità foriero di guai. Così è stato. Nella notte tra mercoledì e giovedì un equipaggio della sezione operativa navale delle fiamme gialle ha intercettato nel Canale di Sottomarina, nella laguna di Lusenzo, una imparcazione di tipo "drifting" che aveva a bordo tre persone. Erano le 2.45. Alla vista delle forze dell'ordine, però, il conducente del natante ha accelerato l'andatura e ha tentato di seminare i baschi verdi.

Ne è scaturito un inseguimento ad alta velocità in uno spazio acqueo piuttosto ristretto, tra barche ormeggiate, bricole e canali certo non larghi. I fuggitivi hanno dato filo da torcere alle forze dell'ordine, visto che il loro mezzo era dotato di un potente motore a 250 cavalli. La loro fuga è durata una ventina di minuti, ma era solo questione di tempo prima che si registrasse uno schianto, cosa che è puntualmente avvenuta sul ponte di San Giacomo. A quel punto i finanzieri hanno abbordato l'imbarcazione finita nel mirino e hanno controllato chi fossero gli occupanti. Per uno dei tre, A.F., 35enne residente nella città clodiense, si è reso necessario il trasferimento in ospedale per un forte dolore alla spalla sinistra, poi risultata rotta.

L'impatto con il ponte deve averlo scaraventato contro lo scafo. La nottata si è conclusa in maniera ancora peggiore per un altro dei compari: V.M., 43enne di Chioggia, è finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza alle norme di sicurezza. T.D., un 46enne, è invece stato denunciato per lo stesso motivo così come il ferito. Dopodiché si è capito anche il motivo della rocambolesca fuga: a bordo c'erano 390 chili di vongole veraci pescate in modo illegale e sprovviste di certificazione sanitaria: sono state sequestrate e, sentito il parere dei veterinari, ributtate nelle acque della laguna. Il barchino è stato trasportato in un cantiere in attesa del dissequestro amministrativo, che avverrà solo dopo il pagamento delle sanzioni inflitte al conducente. La cifra, in totale, ammonterà a svariate migliaia di euro. Confiscati anche gli attrezzi utilizzati per la pesca abusiva. Il proprietario del barchino è stato inizialmente posto agli arresti domiciliari, dopodiché ha chiesto e ottenuto il giudizio per direttissima: giovedì pomeriggio il giudice lo ha condannato a 4 mesi e 10 giorni di carcere, con pena sospesa.

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