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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Caso Mantovani, l'interrogatorio di Baita si conclude con un nulla di fatto

Il presidente del colosso delle costruzioni si è avvalso della facoltà di non rispondere. Istanza contro la carcerazione. Scena muta anche di N.B., responsabile amministrativo dell'azienda

Piergiorgio Baita non parla. Durante l'interrogatorio di garanzia dopo il suo arresto della scorsa settimana per frode fiscale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il presidente del Consiglio di amministrazione della Mantovani spa, colosso delle costruzioni del Veneto, detenuto nel carcere di Belluno, è comparso stamattina davanti al gip della città veneta, delegato dal pariruolo veneziano Alberto Scaramuzza, che ha materialmente firmato l'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti.

L'imprenditore, assistito dall'avvocato Paola Rubini (il legale "ufficiale" Paolo Longo era impegnato in contemporanea nell'udienza del "processo Ruby" a Milano a carico dell'ex premier Silvio Berlusconi) non ha quindi voluto in questa fase fornire la propria versione dei fatti sulla presunta frode che gli viene contestata. Nelle carte dell'ordinanza di custodia cautelare, infatti, il pubblico ministero Stefano Ancilotto, titolare delle indagini, elenca quella che sarebbe una serie di fatture false messe a punto dalla Bmc Broker srl di San Marino dal 2005 al 2010 confezionate apposta per poter creare fondi neri e permettere al gruppo Mantovani di pagare meno tasse.

I beni sequestrati dalla guardia di finanza ammontano a circa 8 milioni di euro. E proprio al dissequestro di quest'ultimi punta l'avvocato difensore di Piergiorgio Baita, che ha presentato al tribunale del riesame di Venezia una istanza contro la misura cautelare in carcere (chiedendo quindi i domiciliari) e contro le requisizioni delle fiamme gialle. In più si chiederà il trasferimento dell'inchiesta da Venezia a Padova: la Procura veneziana, secondo i legali difensori di Baita, sarebbe incompetente territorialmente.

L'avvocato Rubini ha avuto un lungo colloquio con il proprio assistito: "E' tranquillo - ha riferito -, sereno e molto determinato pur sapendo che quella che lo attende non sarà una passeggiata". Baita "sta studiando l'ordinanza del Gip - ha aggiunto - per prepararsi a un eventuale interrogatorio del pm".

Se la scena muta del presidente di Mantovani era largamente attesa, non era così per l'interrogatorio di garanzia di N.B., il responsabile amministrativo della Mantovani. Anche lui arrestato e anche lui che si è avvalso della facoltà di non rispondere. A Treviso. "Il mio assistito è molto provato - ha dichiarato l'avvocato Fulvia Fois - per una situazione che mai avrebbe pensato gli sarebbe scoppiata addosso".

I DETTAGLI DELLE INDAGINI

LE INTERCETTAZIONI: "HO FATTO CARTA STRACCIA PER 8 MILIONI"

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