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Cronaca

Galan fa scena muta davanti al gip, consegnata la memoria difensiva

Interrogatorio di garanzia per l'ex governatore venerdì mattina nel carcere di Opera. I documenti andranno alla Procura di Venezia

Il gip di Milano Cristina Di Censo è entrata nel carcere di opera verso le 12 di venerdì per poi uscirne solo mezz'ora più tardi. Segno inequivocabile che Giancarlo Galan, ex presidente del Veneto e attuale onorevole di Forza Italia, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande. Dopo il suo arresto avvenuto martedì sera dopo il voto dell'assemblea di Montecitorio che ha accolto la richiesta della Procura di Venezia. Il parlamentare di Forza Italia, che è stato in passato anche ministro, deve rispondere del reato di corruzione nell'ambito dello scandalo Mose.

Durante l'interrogatorio di garanzia, dunque, Galan si è limitato a consegnare la "corposa memoria difensiva" (35 pagine), come avevano già annunciato giovedì i suoi legali (DETTAGLI), che ha continuato a preparare in questi giorni. Scritta di suo pugno. All'interno naturalmente si cerca di rispondere punto su punto alle accuse che gli vengono rivolte dall'ex ad della Mantovani Piergiorgio Baita e dall'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati. Specie in merito alla ristrutturazione della sua villa di Cinto Euganeo, nel Padovano, e in merito alle ragioni che lo hanno spinto nel 2005 a licenziare la sua segretaria, Claudia Minutillo. Altro personaggio che è entrato in maniera pesante nell'inchiesta. Tra i documenti allegati, e inviati alla Procura di Venezia, si tenterebbe anche di fare luce sulla situazione finanziaria in cui versa l'ex "Doge". Tra conti correnti e partecipazioni finiti nel mirino della guardia di finanza.

Intanto continuano le polemiche riguardanti le "dimissioni lampo" dell'onorevole nel giorno dell'arresto (DETTAGLI). Ad alzare la voce è il Movimento Cinque Stelle: "Galan sarebbe stato dimesso dall'ospedale di Este martedì mattina alle 9,39. Così, mentre in Parlamento si chiedeva un ennesimo rinvio del voto per l'autorizzazione a procedere, e qualcuno minacciava di far saltare il tavolo delle riforme, l'onorevole di Forza Italia aveva già in tasca il foglio di dimissioni - dichiarano i pentastellati in un comunicato - Nei documenti ospedalieri si attesta nei confronti di Galan una 'patologia perfettamente compatibile con un trasporto in Parlamento per difendersi'. E non a caso apprendiamo ancora da notizie di stampa che la procura di Venezia avrebbe sequestrato l'incartamento clinico del deputato. Ma - concludono - senza doversi sempre rimettere alla magistratura, chiediamo alla presidenza della Camera di fare chiarezza sulla vicenda".


Galan ha spiegato i contrasti maturati negli anni con l'ex segretaria legati anche al fatto che - come ricorda l'avvocato Antonio Franchini, legale dell'ex governatore veneto assieme a Nicolò Ghedini - la Minutillo "aveva di fatto una gestione esclusiva della segreteria attraverso contatti di cui il presidente non era informato". Nelle carte depositate, Galan farebbe riferimento anche a specifici episodi evidenziando la sua totale estraneita' a qualsiasi vicenda corruttiva.

Per quanto riguarda i lavori per la sua villa a Cinto Euganeo, Galan ha respinto fermamente l'ipotesi che siano stati pagati di fatto da Baita. "Non esiste che lui abbia pagato" e' la tesi dell'ex governatore e ministro; nella memoria farebbe riferimento a movimentazioni bancarie riconducibili a propri conti correnti che dimostrerebbero che ogni spesa e' stata pagata da lui e non da altri.

Relativamente alle accuse di Mazzacurati, il parlamentare di Fi ha ricordato che sono molto generiche e che ne lui ne' Baita hanno mai detto di avergli consegnato del denaro. "Non si comprende a questo punto - evidenzia Franchini - chi gli abbia mai consegnato dei soldi. Risulta poi dalle carte processuali - sostiene il legale - che Mazzacurati si appropriava dei soldi. E' comodo quindi dire 'li ho consegnati' a questo o a quello per poi coprire le proprie responsabilita'".

Per il legale della difesa, in sostanza, attraverso la memoria depositata, Galan "ha dato una risposta puntuale a tutte le contestazioni". Sul piano difensivo, intanto, l'attenzione si sposta al primo agosto prossimo quando il tribunale del riesame affrontera' la questione della richiesta di scarcerazione: "li' - spiega Franchini - discuteremo sui gravi indizi di colpevolezza e sulle esigenze cautelari".

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