Interventi endoscopici, all'Ulss4 tecniche all'avanguardia e training per il personale
Tra le innovazioni l'Ercp (Colangio-Pancreatografia endoscopica retrograda), che permette di affrontare malattie delle vie biliari e del pancreas come calcoli biliari o tumori
Tecniche avanzate nell'ambito degli interventi endoscopici fanno capolino all'Ulss4, con un aumento del numero e della complessità delle operazioni. Dopo la nomina del nuovo direttore di unità, il dottor Davide Giacomin, dallo scorso aprile, la Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ulss4 annovera, tra i metodi, l'endoscopia Ercp (Colangio-Pancreatografia endoscopica retrograda), che permette di affrontare molte malattie delle vie biliari e del pancreas, come calcoli biliari, tumori che ostruiscono il flusso della bile, e complicanze della chirurgia laparoscopica.
Come funzione
Questa tecnica prevede l’introduzione di un particolare endoscopio che attraverso la bocca raggiunge il duodeno, dove sboccano in un unico canale bile e succo pancreatico. Nel corso della procedura l’endoscopista introduce un sottile tubicino nei dotti interessati dalla malattia e inietta una sostanza opaca ai raggi X (mezzo di contrasto) che consente la visualizzazione per via radiologica dei dotti biliari e/o del pancreas. Individuata la natura del problema, provvede ad affrontarlo con le opportune tecniche.
Addestramento con simulatori
E’ una procedura che prevede l’impiego di accessori e dispositivi sofisticati il cui utilizzo richiede un continuo addestramento. Per questo motivo il dottor Giacomin ha svolto un programma di formazione e addestramento del proprio staff medico e infermieristico, con l’utilizzo di un sofisticato simulatore di Ercp. "Come i piloti degli aerei si esercitano con simulatori di volo, allo stesso modo – dice il dottor Giacomin – è doveroso che la mia équipe acquisisca o mantenga le massime competenze e abilità che si riversano in maggior efficacia e sicurezza sul paziente".
"Le mie congratulazioni al primario di questa unità operativa – aggiunge il direttore generale Carlo Bramezza – perché ha portato a un aumento sia del numero degli interventi che della complessità degli stessi, al punto da porci ai vertici regionali per quanto riguarda le metodiche endoscopiche".