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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Uno strumento scientifico per gerarchizzare gli interventi nei siti inquinati in Veneto

Il progetto, coordinato dall'università di Padova, permette di stabilire una graduatoria in base a criteri il più possibile oggettivi

Uno strumento scientifico e oggettivo per gerarchizzare i siti inquinati in Veneto e individuare, di conseguenza, quelli in cui intervenire in via prioritaria per l'intervento di bonifica. Il sistema, presentato oggi a Palazzo Balbi, nasce in collaborazione con l’Università di Padova, che ha portato alla pesatura di 14 criteri scientifici, secondo una scala che tiene conto di una valutazione del rischio ambientale presente nel sito.

Il progetto si applica ai cosiddetti "siti orfani", 130 in Veneto, nei quali risulta impossibile individuare i soggetti responsabili della contaminazione, e pertanto sono gli enti pubblici, generalmente i Comuni, a dover provvedere alla bonifica, utilizzando risorse statali o regionali. «Nel vecchio Piano rifiuti, l'analisi si basava su 11 parametri e un "sistema piuttosto grezzo" - ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin -. La Regione ha deciso di aggiornare il piano operativo per definire un modello trasparente e più oggettivo possibile».

«Si trattava di una valutazione discrezionale - ha aggiunto l’assessore regionale - ed era complicato stabilire veramente una priorità di intervento. Tutti i siti risultavano prioritari, tutti praticamente a rischio alto e, in questo modo, era difficile programmare in maniera efficace il lavoro da svolgere per la bonifica. Contestualmente si è provveduto all’integrazione dell’elenco con nuovi criteri che tengono conto di ulteriori aspetti, come per esempio l’urgenza, lo stato procedimentale, l’indifferibilità/cantierabilità».

Il lavoro ha coinvolto tecnici di Regione, Arpav e stakeholder esterni come Comuni, Province e tecnici, coordinati dalla professoressa Chiara D'Alpaos dell'università patavina. «Abbiamo utilizzato un approccio di tipo assoluto - ha spiegato la docente - in cui le alternative si confrontano rispetto a dei parametri. Il problema dell'anagrafe dei siti da bonificare è dinamico, perché cambia nel tempo, per questo abbiamo costruito un "cruscotto di pesi" che rimane costante, e quello che varia sono i siti che andiamo ad analizzare o le caratteristiche che potrebbero evolvere nel corso del tempo».

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