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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Marghera / Via Nicolò Tommaseo

Suicidio evitato in appartamento, il sindacato propone un elogio per i vigili del fuoco

Il fatto risale al 22 settembre scorso. È stato soccorso un uomo che minacciava il gesto estremo in via Niccolò Tommaseo a Scaltenigo di Mirano. In casa sono state trovate varie armi da taglio

Un intervento in un'abitazione da parte dei vigili del fuoco, come innumerevoli altri in cui quotidianamente sono impegnati in provincia e fuori, è finito nel mirino del sindacato Federdistat Cisal di Venezia. Il segretario provinciale della sigla Davide Meli ha scritto una lettera al comandante provinciale del corpo, Mauro Luongo, per chiedere «un riconoscimento formale (elogio) al personale intervenuto, il quale ha dimostrato coraggio e grande professionalità ben oltre lo svolgimento del proprio dovere». 

È il 22 settembre scorso. I vigili del fuoco del distaccamento di Mira intervengono in soccorso a una persona, in via Niccolò Tommaseo a Scaltenigo di Mirano, per fronteggiare una situazione tutt’altro che semplice, afferma Meli. Un uomo con una corda legata al collo stava minacciando di buttarsi dal secondo piano della propria abitazione. Sul posto c'erano i carabinieri della stazione di Mirano e, dopo un tentativo andato fallito di provare a entrare dalla porta principale dell’appartamento, in accordo con i carabinieri la squadra ha deciso di passare attraverso una finestra posteriore, riuscendo a guadagnarsi l'ingresso nell'abitazione. Così anche il maresciallo Salvatore Marco Longo, e insieme a lui il capo squadra dei pompieri Andrea Zampieri, hanno potuto raggiungere sul poggiolo l'uomo in difficoltà, che minacciava di suicidarsi, mettendolo in salvo.

In quei momenti concitati nell'abitazione erano presenti, oltre ai pompieri, anche i carabinieri e i soccorritori. «Siamo stati chiamati in supporto con l'ambulanza - racconta Moreno Gambato, operatore della CSSA, cooperativa convenzionata Ulss 3 - Il medico e l'infermiere stavano dialogando con l'uomo che minacciava di togliersi la vita. Nel frattempo ho notato nella stanza dei particolari bastoni, di quelli che si svitano e nascondono una lama all'interno. Li ho fatti notare al maresciallo. C'erano anche una mazza, una katana e un'alabarda. A quel punto i carabinieri hanno deciso di effettuare una perquisizione. Il paziente alla fine è sceso di sua volontà e l'abbiamo accompagnato all'ospedale di Dolo per una visita psichiatrica».

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