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Cronaca

Istituto Luzzatti, contributi volontari per frequentare ma "se non paghi non ti iscrivi"

La polemica è scattata negli ultimi giorni e ha avuto risonanza nazionale. La preside cerca di gettare acqua sul fuoco spiegando che la circolare è stata mal interpretata

Dovrebbero essere contributi volontari, ma fino ad un certo punto. Come riportano i quotidiani, infatti, all'istituto Luzzatti-Gramsci gli studenti delle serali hanno fatto scoppiare la polemica, dal momento che la tassa di iscrizione parrebbe, di fatto, obbligatoria. "Non paghi, allora non puoi frequentare".

Per la scuola si tratta di un malinteso, ma gli studenti con la circolare dello scorso 10 gennaio erano stati informati che di lì a poco sarebbe stato consegnato il modulo di iscrizione, da riconsegnare completato e allegato di pagamento del bollettino entro il 6 febbraio. A chiedersi perché avrebbe dovuto pagare è stato proprio uno degli studenti, Mauro Quintavalle, che ha deciso di andare fino in fondo alla questione: "Non si tratta del contributo, ma dell'atteggiamento della scuola che subordina l'iscrizione al pagamento del bonifico". Nonostante, per l'appunto, si dovrebbe trattare di una cifra volontaria.

Quintavalle ha quindi raccolte delle firme, un centinaio in tutto, allegandole ad una lettera di chiarimenti inviata all'Usp (Ufficio scolastico provinciale) e all'Usr (Ufficio scolastico regionale), per chiedere di intervenire in merito e fare un po' di chiarezza sull'entità del contributo. Volontario o meno? La risposta è stata chiara: il mancato versamento non può in alcun modo ostacolare l'iscrizione  ad un istituto scolastico. Ma il caso non si chiude qui, dal momento che molti studenti sottolineano come da almeno tre anni a questa parte il contributo è richiesto a tutti gli studenti e considerato obbligatorio.

Ci ha pensato la preside della scuola, Marisa Zanon, a cercare di versare acqua sul fuoco, spiegando che di fatto il contributo è volontario e che la circolare, mal interpretata, è stata corretta. Nel corso degli anni - ha spiegato - nessuno studente è stato cacciato per non aver pagato il contributo. I soldi incassati dalle iscrizioni, ha poi sottolineato, sono stati utilizzati per progetti speciali e per la gestione di un istituto aperto dalla mattina fino alla sera.

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