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Cronaca

Cittadella dello sport, Italia Viva: «Non è chiaro come il Comune finanzia il progetto»

I coordinatori comunali: «Si parla di 190 milioni di euro. È stato risposto "No" finora di fronte a ogni richiesta di servizi, pensiamo ai trasporti pubblici». L'amministrazione punta su avanzo di bilancio ed estinzione di mutui. Interrogazione parlamentare M5S

Cittadella dello sport: i coordinatori comunali del partito Italia Viva a Venezia, Donatella Schiuma e Franco Vianello Moro, prendono posizione sulle cifre dell'investimento, annunciato oggi pubblicamente dal sindaco Luigi Brugnaro. «Si parla di 190 milioni di euro - commentano - che non possono gravare sui conti pubblici veneziani come fossero una manovrina di assestamento. Tutte le difficoltà palesate, reclamate e sostenute a gran voce dal sindaco e dal suo assessore al Bilancio, Michele Zuin, in tutti questi anni di fronte a ogni pur legittima richiesta di sostegno per servizi ai cittadini, pensiamo al comparto dei trasporti pubblici prima di tutti, si scontrano con la “leggerezza” con la quale si affronta un investimento di questa portata, per il quale non si definiscono comunque ancora le modalità attraverso le quali ci si “autofinanzia”. Stupisce poi come possa essere possibile ottenere fondi Pnrr (meno di un terzo della spesa totale) per un intervento che, a rigor di criteri, parametri e regole europee, non sembrava ammissibile».

L'investimento totale per la cittadella dello sport è di 283 milioni. Di questi ne dovrebbero arrivare un terzo dal Pnrr (circa 93 milioni), e due terzi dal Comune (190 milioni). Circa metà delle risorse arriverebbero dall'avanzo di bilancio dell'amministrazione (è di stamattina l'annuncio dell'assessore Michele Zuin della chiusura del consuntivo 2021 con 91 milioni di avanzo), e metà da mutui che si stanno estinguendo man mano, soprattutto a partire dal 2025.

Per i coordinatori di Italia Viva, «si tratta di valutare gli aspetti positivi di una scelta che, pur trasformando sensibilmente la destinazione urbanistica dell’area per le finalità sportive dichiarate, va bilanciata con le capacità di finanziamento per cifre davvero considerevoli, anche per un bilancio consistente come quello del Comune di Venezia». In caso di approvazione in sede europea, Schiuma e Vianello Moro parlano di «insondabile mondo della politica che ci ha abituato a vedere come ogni “rigidità” venga facilmente superata e aggirata attraverso accordi e alleanze trasversali: in questo caso c'è qualcuno che garantisce per tutti, sembra essere il governo»

«Va dato atto al sindaco Brugnaro - concludono - del lavoro di convincimento nei confronti degli interlocutori governativi che dovrebbe portare un ulteriore consistente finanziamento alla città che si aggiungerebbe ai molti altri milioni di euro che le diverse tornate governative che si sono succedute durante la sua sindacatura, in primis quella di Matteo Renzi presidente del Consiglio, hanno elargito al nostro Comune».

L'interrogazione parlamentare

«Legittimo l’uso dei fondi del Pnrr per la cittadella dello sport di Tessera?». La senatrice Orietta Vanin (M5S) annuncia un’interrogazione parlamentare ai ministri per verificarlo, sottoscritta dalla consigliera comunale Sara Visman, e Andrea Danieletto, rappresentante del Comune di Vigonovo (M5S). Il progetto del Bosco dello sport verrebbe realizzato con i fondi europei del Pnrr e stanziati dal ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili. La delibera si pone completamente al di fuori dei requisiti, delle prescrizioni e delle condizioni previste dal piano del Pnrr, i cui fondi devono essere utilizzati secondo criteri precisi», afferma Vanin. Tra i punti critici, argomenta, «appare inopportuna e sperequativa la modalità di ripartizione dei fondi, non in proporzione al numero di abitanti di ciascun Comune della Città metropolitana di Venezia come risultanti dall’ultima rilevazione Istat e che prevede 93.581.321,26 euro a favore del solo Comune di Venezia su un totale di risorse pari a 139.637.000 euro».

I progetti finanziati dalla missione 5 dal Pnrr prevedono il risanamento di aree urbane disagiate, e la cittadella dello sport è prevista a Tessera, «dove l’indice di criminalità è bassissimo, il disagio sociale praticamente inesistente, il territorio è costituito da un paesaggio agrario incontaminato con flora e fauna significative, e percorsi nel verde: «non sono presenti caratteristiche di area urbana disagiata». Inoltre, per la senatrice, il progetto comporterebbe consumo di suolo e la viabilità Tessera-aeroporto andrebbe a interferire «a nord e a sud con il sito Unesco “Venezia e la sua Laguna”, senza comportare alcuna compensazione ambientale poiché vi è sostituzione di aree verdi (ad uso agricolo) con altre aree verdi (ad uso boschivo)».
 

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