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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Iuav risponde al Comune: "Nostri dottorati al Vega? No, abbiamo scelto il centro storico"

Il rettore Ferlenga al consigliere delegato Battistella: "Scelta di Ca' Foscari apprezzabile, ma noi non ci sposteremo in terraferma. Abbiamo preso un impegno preciso nella città d'acqua"

Disponibili a un percorso di collaborazione - peraltro già avviato su più fronti - ma non a spostare il fulcro della didattica d'eccellenza da Venezia. Così il rettore dell'università Iuav, Alberto Ferlenga, risponde al consigliere comunale Luca Battistella che martedì ha auspicato che anche i master Iuav si posizionino all'interno delle strutture del parco scientifico Vega, in terraferma, come già fatto dalla Challenge School di Ca’ Foscari. Se da una parte il rettore esprime "pieno apprezzamento" nei confronti di questa azione di rilancio del Parco scientifico tecnologico di Mestre, dall'altra spiega che "la scelta di Iuav è stata un’altra, da considerarsi complementare a quella di Ca’ Foscari per il miglioramento del rapporto tra Venezia nel suo insieme e le università".

"Anche Iuav sta da tempo collaborando al rilancio del Vega attraverso le proposte di sistemazione urbanistica dell’area elaborate e presentate in questi mesi - precisa Ferlenga - E credo che la scelta di Ca’ Foscari sia apprezzabile e coerente con la prospettiva di potenziare il presidio universitario in terraferma, a partire dal campus di Via Torino".

Ma il terzo livello (Master e Dottorati) di Iuav ha una precisa collocazione nel centro storico veneziano: "Da un paio d’anni - spiega - i nostri Master (ad oggi 24, con 200 iscritti) hanno sede a Palazzo Badoer, insieme alla Scuola di dottorato Iuav.​ La collocazione rientra nel nostro impegno nei confronti del centro storico a cui si deve anche il rientro da Treviso dei corsi di Moda e Design. Destinare un importante edificio storico veneziano a questo scopo, oltre a confermare un’attenzione particolare alla salvaguardia dell’uso pubblico di un patrimonio in pericolo da diversi punti di vista, ha anche un altro significato. Parte dei nostri Master riguardano il tema dell’Heritage, della rappresentazione digitale in Architettura, dell’innovazione in campo edilizio, della salvaguardia ambientale, dell’emergenza, del riuso".

"La possibilità di far interagire la formazione di alto livello con l’esperienza diretta di un luogo unico come il centro veneziano - continua il rettore - è un valore aggiuntivo importante per noi. A questo si deve sommare l’utilizzo della sede come centro vivo di incontro tra aziende, ricercatori, cittadini in un’idea di spazio aperto e al tempo stesso formativo, in cui trasferimento di conoscenze, ambiente internazionale, esposizione e ricerca convivano. In questa prospettiva stiamo attrezzando non solo Palazzo Badoer ma anche Ca’ Tron e la nostra sede centrale dei Tolentini, sempre più frequentata come luogo espositivo, biblioteca, sede di eventi, concentrando la didattica del primo e secondo livello nell’area di San Basilio e Santa Marta in cui insieme a Ca’ Foscari siamo impegnati concretamente in un’operazione di rilancio di un settore urbano fino a pochi anni fa in declino, che sta dando ottimi frutti".

"Per questi motivi - conclude - non collocheremo al Vega i nostri Master, ma pensiamo che l’azione congiunta delle due università veneziane in questi ultimi tempi stia dando buoni risultati, proprio a partire dalla loro diversità di missione e di ruoli, che nella collaborazione moltiplica le potenzialità di ognuna trasformandosi in valore aggiunto per l’insieme del contesto veneziano".

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