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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca San Marco / Via Fantin

La Fenice si fa bella in tv, quanto fascino nel concerto di Capodanno

Il tradizionale spettacolo immortalato dalle telecamere della Rai. Sul palco d'onore il sindaco Brugnaro, il prefetto Cuttaia, il questore Sanna

Un concerto "lungo un secolo" per festeggiare l'arrivo del nuovo anno: così il Teatro La Fenice di Venezia ha rispettato venerdì mattina la tradizione che lo vuole protagonista il primo gennaio, in diretta tv su Raiuno, del tradizionale concerto di Capodanno, affidato al maestro James Conlon, per la regia televisiva di Massimiliano Volpini. Sul palco le voci del soprano Nadine Sierra e del tenore Stefano Secco.

Si tratta della tredicesima edizione del concerto per il teatro lagunare, che si è mostrato in tutta la sua bellezza. Direttore americano della Los Angeles Opera, Conlon, che da quest'anno è il nuovo direttore dell'orchestra della Rai, è tornato sul podio della Fenice dopo aver diretto un concerto sinfonico della stagione 2008. E' quindi un debutto per il concerto di Capodanno. Per la soprano Nadine Sierra è stata invece una prima volta in piena regola, visto che non aveva mai calcato il palco lagunare.

La prima parte del concerto, come vuole la tradizione, è stata esclusivamente orchestrale, con l'esecuzione dell'ottava sinfonia di Dvorak. La seconda parte è stata invece dedicata al melodramma, con arie di Verdi, Rossini, Donizetti, Puccini e Gounod. Platea delle grandi occasioni, con tutti i posti esauriti. Nel palco reale hanno trovato posto il sindaco Luigi Brugnaro (è la prima volta che un primo cittadino della città lagunare assiste al concerto di Capodanno della Fenice), insieme al prefetto Domenico Cuttaia,  al questore Angelo Sanna e al comandante provinciale dei carabinieri, maresciallo Enrico Sulpizi.


"Il Concerto di Capodanno - ha commentato il sovrintendente Cristiano Chiarot - è uno dei momenti più importanti per noi, sia perché segna l'inizio e la fine della nostra attività, sia perché rappresenta l'immagine del nostro teatro e della nostra città in tutto il mondo". Dopo un po' di tempo, ha aggiunto, "siamo riusciti ad inserire un piccolo pezzo di uno Strauss totalmente italiano perché il nostro vuole essere un concerto aperto, basato sulla musica e sul canto italiano e sugli influssi che ha avuto in contesti diversi, quest'anno l'Austria e la Francia".
 

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