La guerra all'evasione dà frutti, a Ca' Farsetti in arrivo 266mila euro

Non contribuirà a rimettere in sesto il bilancio lagunare, ma di certo è un segnale importante. Perché è la dimostrazione che la lotta all'evasione fiscale porta frutti quasi immediati, ossia risorse immediatamente spendibili per la città. Lo Stato, infatti, recentemente ha riconosciuto al Comune di Venezia, in quanto quota di compartecipazione alle imposte evase, la somma di 266mila euro.

E' il risultato delle indicazioni degli uffici di Ca' Farsetti, i quali hanno inviato all'Agenzia delle Entrate, per quanto riguarda per esempio i settori Tributi e Commercio, delle "segnalazioni qualificate" poi sviluppate dagli ispettori statali. Erano tutte situazioni che avevano insospettito i tecnici, le quali avrebbero potuto nascondere evasioni fiscali più o meno elevate da parte di contribuenti veneziani. Ora finiti nei guai.

"Lo Stato, nell’ambito delle azioni legate al federalismo fiscale, dopo le attività di accertamento ha riconosciuto al Comune di Venezia, quale quota di compartecipazione alle imposte evase, la somma di 266mila euro - spiega l'assessore al Bilancio, Michele Zuin - Questa operazione ben si colloca all’interno di quanto dichiarato dal prefetto di Venezia, in merito all'indirizzo dato alla guardia di finanza, e contribuisce a dare i propri frutti con benefici anche a favore del Comune nella sua attività anti evasione".

Parole che giungono all'indomani dalle affermazioni del titolare di Ca' Corner, Domenico Cuttaia, secondo cui una nuova legge regionale comparerà gli immobili dati in affitto alle strutture ricettive in termini di onere di pagamento della tassa di soggiorno. A rigor di logica dunque gli introiti per Ca' Farsetti dovrebbero aumentare.