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Cronaca Campo de l'Abazia

La Moschea "nel Limbo", il Comune si prende un giorno per decidere

Consegnata la documentazione richiesta a Ca' Farsetti per dimostrare che la chiesa non è luogo di culto. Giovedì si tirano le somme definitive

Rimane nel limbo la "Moschea" realizzata nella chiesa della Misericordia per la Biennale. Giovedì, infatti, verrà presa la decisione defiitiva su una possibile chiusura, sull'onda delle polemiche che hanno caratterizzato l'installazione del padiglione islandese. Una moschea ricostruita in tutto e per tutto all'interno della chiesa che, secondo i curatori, sarebbe sconsacrata da molto tempo. Proprio su questo punto verteva la richiesta di chiarimenti del Comune: entro mercoledì, infatti, i curatori dovevano consegnare tutta la documentazione che dimostrasse che quello non era ancora un luogo di culto. Entro il termine, dunque, Ca' Farsetti è entrata in possesso della documentazione, prendendosi un giorno di tempo per decidere il da farsi. L'opera è stata realizzata dall'artista Christoph Büchel, e non ha mancato di far discutere chi è pro e chi contro.

Ora tutto sta nello stabilire se le carte siano o meno "giuste" e soprattutto esaurienti. Dopodiché ci sono altre prescrizioni che dovranno essere rispettate: in primis il divieto di pregare all'interno dell'installazione, invito puntualmente non rispettato venerdì scorso, giorno della preghiera collettiva. A stretto giro di posta, sempre venerdì, era arrivato l'invito dellla comunità islamica veneziana di non lasciarsi andare al culto, con l'obiettivo di non incancrenire il dibattito (attorno al quale però negli ultimi giorni è scemato molto). "Deve essere considerata un'installazione artistica", avevano argomentato in una nota.

Dall'altra parte, i promotori dell'iniziativa hanno reso meno rigida la fruizione della 'moschea'. Si entra in una 'fascia di rispetto' con le scarpe, mentre bisogna toglierle per accedere nella zona di 'preghiera', e per questo sono state messe delle scarpiere. L'acquasantiera , dove erano esposti dei calzini, è stata 'ripulita' oggi dalla provocazione artistica. Sono anche spariti alcuni simboli religiosi islamici, come quello posto sull'altare. Sul portone d'ingresso resta la scritta in arabo 'moschea' così come sulla vetrata interna. Nella fascia di rispetto sono stati posti anche distributori automatici di bibite ed acqua, ed il custode dell'esposizione (un musulmano residente a Venezia) spiega ai visitatori che si trovano di fronte ad un'opera della Biennale arte.

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