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Cronaca

La salvezza della Laguna arriverà dall'idrogeno? Industriali attenti

Sala gremita per uno degli argomenti di sviluppo più dibattuti degli ultimi anni: "Venezia e Chioggia importanti laboratori per il settore"

In una sala gremita di esperti nazionali e stranieri e alla presenza di rappresentanti della Commissione europea si è tenuto stamattina nella sede di Confindustria Venezia il workshop “L’idrogeno per applicazioni marittime e portuali”, con l’obiettivo di fare il punto sulle tecnologie a disposizione. All’evento erano presenti il neo presidente di Confindustria Venezia Matteo Zoppas, il presidente della Commissione per l'industria, ricerca ed energia - Parlamento europeo Amalia Sartori, l’assessore regionale ai trasporti Renato Chisso, il presidente di Veneto Innovazione Raffaele Zanon e il presidente di Hydrogen Park, Adriano Pinelli.

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confindustria Venezia Matteo Zoppas: «Confindustria Venezia è stata apripista a livello nazionale nel campo delle attività di ricerca dedicate alle applicazioni dell’idrogeno, contribuendo, dieci anni fa, alla creazione di Hydrogen Park». «Oggi, le tecnologie legate all’idrogeno sono sempre più vicine all’entrata effettiva nei mercati - ha aggiunto il leader degli industriali veneziani, fresco di nomina - in particolare nel settore della mobilità marittima, del trasporto su gomma ma anche nel campo delle bonifiche. Purtroppo, la scarsità delle risorse destinabili alla ricerca e sviluppo a causa della crisi contribuisce a rallentare il processo di industrializzazione e di abbattimento dei costi di produzione di questi prodotti, che faticano a divenire competitivi rispetto alle soluzioni “sporche” legate ai combustibili fossili». «Inoltre – ha concluso - in Italia manca ancora una strategia condivisa tra pubblico e privato che dia sicurezze ai possibili investitori nel settore, occorre al più presto cambiare marcia per non perdere ulteriore terreno rispetto ai competitor internazionali».

L’europarlamentare Lia Sartori ha sottolineato gli sforzi dell’Europa per promuovere una mobilità più sostenibile volta a diminuire il trasporto su gomma e abbattere, così, le emissioni di anidride carbonica: «Il nuovo programma Horizon2020 abbatterà ulteriormente la soglia che ci siamo posti e faciliterà forme di mobilità per merci e persone sia su rotaia sia acquei».

A margine dell’evento l’assessore Chisso ha sottolineato come dal 2005 la Regione del Veneto ha sostenuto un percorso di innovazione e ricerca sul tema idrogeno, con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente per un Distretto dell’Idrogeno a Porto Marghera: «Nell’ambito della riconversione di Porto Marghera è necessario e non procrastinabile soddisfare un fabbisogno energetico sostenibile e un supporto alla vocazione dell’area come luogo di ricerca. Per una città anfibia come Venezia la ricerca di nuove modalità di propulsione per il movimento delle merci è la sfida da affrontare nel prossimo futuro». «L’auspicio – ha concluso Chisso – è che lo scambio di informazioni sulle tecnologie pulite per applicazioni marine consenta la formazione e la crescita di una rete tra esperti per un’azione comune che individui soluzioni pratiche ed economicamente sostenibili per consentire investimenti in questi settori».

Il presidente di Veneto Innovazione Raffaele Zanon ha spiegato che la società regionale «ha collaborato alla riuscita di questo workshop che avvicina il Veneto e Venezia a una maggiore sostenibilità». «Nella nostra regione non c’è solo Venezia, c’è anche il Porto di Chioggia e una fitta rete di fiumi navigabili. Vorremmo offrire alla nostra regione l’opportunità di intraprendere sinergie con altre città europee che hanno sviluppato importanti progetti di mobilità sostenibile in acqua. Il Comune di Venezia sta scrivendo il futuro Piano della Mobilità – ha aggiunto Zanon – nel quale intendiamo introdurre l’uso dell’idrogeno per il trasporto. Il nostro scopo ultimo è fare di Venezia una sorta di faro della mobilità sostenibile per i centri urbani in Italia».

«Grazie all'Accordo di programma per l'idrogeno a Porto Marghera - ha ricordato Adriano Pinelli, presidente di Hydrogen Park - a partire dal 2005 sono stati realizzati nove progetti di ricerca relativi alle applicazioni dell'idrogeno, tre dei quali in via di completamento». «I progetti» ha aggiunto l’ing. Pinelli «sono stati sviluppati dalle imprese attive nell'area industriale – Enel, Sapio, Venezia Tecnologie – e hanno consentito di raggiungere importanti risultati sia nel settore delle applicazioni stazionarie, con la turbina a idrogeno di Fusina, sia nel settore della mobilità acquea, con la realizzazione di una delle prime imbarcazioni al mondo che utilizza esclusivamente celle a combustibile e idrogeno stoccato a bordo, fino alla sperimentazione di processi di bonifica dei terreni e delle falde acquifere attraverso l’utilizzo di miscele gassose contenenti idrogeno».

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