Scrivevano che la merce proveniva da Spagna e Croazia, in verità invece il pesce proveniva dalla Grecia. Una differenza non da poco, visto e considerato che nel primo caso le orate costano di più, perché maggiormente pregiate. Con questo sootterfugio, dunque, due commercianti del mercato ittico di corso del Popolo a Chioggia sono finiti nei guai durante dei controlli (anche in borghese) da parte dei militari dell'Arma. 

Venerdì mattina gli agenti si sono presentati tra i banchi del pesce del mercato, controllando la merce esposta. Uno dei commercianti, chioggiotto, è stato colto in castagna: un carabiniere si è finto un acquirente interessato e ha chiesto informazioni sui branzini e le orate che si trovavano in due rispettive cassette. Sui rispettivi cartellini c'era scritto, oltre il prezzo di vendita, tutte le informazioni circa l’origine/provenienza del pesce. 

In particolare, il cartellino dei “branzini” riportava come zona di provenienza Italia, mentre quello delle orate la Croazia. Il militare intervenuto, rivolgendosi al commerciante, ha chiesto conferma di ciò. Ottenuta una risposta positiva, è scattato il controllo. Dopo essersi qualificato. Dalla documentazione fiscale si è scoperto che invece entrambi i prodotti provenivano dalla Grecia, dunque erano meno pregiati (e sarebbero dovuti costare di meno). Tutto il prodotto, per un peso complessivo di 15 chili e un valore di circa 150 euro, è stato sequestrato e affidato in custodia all’interessato.

Allo stesso modo un altro titolare di un banco vendita chioggiotto è stato denunciato per tentata frode nell'esercizio del commercio perché, secondo i militari, sul banco teneva esposta una cassetta con 10 chili di orate con scritto: "Orata, euro 10. Metodo di pesca allevato in Spagna. Prodotto fresco". Dalla documentazione fiscale è emerso invece che il pesce proveniva dalla Grecia. A quel punto è scattato il sequestro (per un valore di circa 100 euro) e la merce è stata affidata anche in questo caso in custodia al commerciante.