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Cronaca Concordia Sagittaria

Fabbrica-lager a Concordia: lavoro al gelo, si dorme vicino al telaio

La Finanza ha sequestrato un opificio abusivo e un alloggio abitativo poco distante. Lavoratori cinesi sfruttati assieme ai loro famigliari

Niente riscaldamento, nonostante fosse inverno. Niente dignità, visto che in strutture vicino a dove si trovavano telai e macchine industriali c'erano anche alcuni giacigli di fortuna. Con ogni probabilità c'è chi solo raramente metteva la testa fuori dal laboratorio-lager che gli agenti del Nucleo Mobile della guardia di finanza di Portogruaro hanno scoperto a Concordia Sagittaria. Al piano terra di un capannone industriale. Struttura ora in parte sequestrata per ragioni di sicurezza. Le fiamme gialle sono entrate verso le 22.30 di lunedì trovando numerosi dipendenti ancora al lavoro. Si tratta di cittadini cinesi (tra cui uno in nero) che erano intenti al confezionamento di capi di abbigliamento di una notissima griffe. In particolare stavano operando su pantaloni e giubbini in pelle di elevato valore commerciale.

Laboratorio-lager a Concordia Sagittaria

I lavoratori, però, per lo più donne, erano chini sulle proprie postazioni vestiti di tutto punto. Solo così potevano difendersi dal freddo pungente nell'edificio. Vestendosi con capi invernali e continuando a lavorare. Anche l'impianto elettrico lasciava a desiderare, così come le dotazioni di sicurezza degli strumenti di lavoro. Insomma, all'interno tutto era precario. Pericoloso. Per questo i funzionari del Dipartimento per la sicurezza sul Lavoro dell'Ulss 10 hanno disposto subito la sospensione cautelativa dell'attività.
 
I finanzieri hanno poi continuato a perlustrare lo stabile identificando altri cittadini cinesi che stavano riposando in due strutture che si trovavano nelle immediate vicinanze dell'opificio. Erano i dormitori in cui i lavoratori, stremati, potevano riposarsi tra un turno e l'altro. Passando del tempo anche con i propri famigliari. In una delle stanze, anch’esse non riscaldate, dormiva anche una madre con due bambini.

Al termine degli accertamenti, in collaborazione con la polizia locale i baschi verdi hanno sequestrato l'opificio e una delle strutture abitative. Erano spazi abusivi  originariamente destinati a magazzino. Trasformati attraverso dei tramezzi in cartongesso in una delle fabbriche dell'orrore che periodicamente spuntano anche nel nostro territorio.

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