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Cronaca Mirano / Via Cavin di Sala

Per ogni nome un reato, arrestata professionista degli alias a Mirano

Una donna romena sulla trentina mercoledì in manette per furto aggravato all'Emisfero. Deve rispondere anche di false attestazioni

In caso di problemi con le forze dell'ordine era sempre pronta a "sfornare" qualche nome di fantasia. Di volta in volta negli anni ne aveva accumulati ben sette. Peccato per lei, però, che la sua carta d'identità (regolare) indicasse le sue vere generalità. Un veloce controllo da parte dei carabinieri della stazione di Mirano e il palco è cascato subito.

Mercoledì, così, una donna sulla trentina di nazionalità romena è stata arrestata per furto aggravato al centro commerciale Emisfero di via Cavin di Sala. Sotto gli indumenti aveva cercato di nascondere del cibo, alcuni vestiti e un reggiseno per un valore di circa 170 euro. La donna, appena entrata nel supermercato, aveva iniziato a muoversi in modo circospetto (e sospetto) tra gli scaffali, attirando l'attenzione delle guardie giurate addette alla sicurezza. Nel momento in cui la trentenne ha cercato di eludere le casse è scattato il controllo.

IL GIORNO PRIMA UN ALTRO ARRESTO

Bloccata da un responsabile e accertato il tentato furto, subito è partita la richiesta d'intervento da parte dei carabinieri. Ai militari la donna ha comunicato un nominativo diverso da quello indicato sulla carta d'identità. Un controllo nel database delle forze dell'ordine e gli agenti hanno avuto la certezza di trovarsi di fronte a una professionista degli alias: le sue impronte digitali infatti corrispondevano a sette nominativi diversi, ognuno contraddistinto da una denuncia, una segnalazione o un arresto.

Per questo motivo la donna, che ha preferito patteggiare, venerdì mattina oltre che per furto aggravato di fronte al gip ha dovuto rispondere per direttissima anche di false attestazioni. E' stata condannata a dieci mesi di arresti domiciliari a Spinea. Le manette sono scattate esattamente ventiquattro ore dopo un altro arresto per taccheggio al centro commerciale Emisfero: martedì infatti una 26enne romena è stata sorpresa con ventidue lamette da barba del valore complessivo di 350 euro. Materiale facile da ricettare. Per lei una condanna a quattro mesi.

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