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Cronaca Lido / Piazzale Santa Maria Elisabetta

Spariti cassaforte di Actv e barca da trasporto: "Lido, l'isola dei ladri"

Il forziere da 600 chili è stato scardinato dalla biglietteria di Santa Maria Elisabetta, il natante è stato ritrovato alla Giudecca. Colpi collegati? Tentato furto al ferramenta Favaretto: "L'isola d'oro? Sì, per i predoni"

Tornano a colpire i ladri delle biglietterie Actv, che nelle scorse settimane erano riusciti a perpetrare tre furti in altrettanti gabbiotti dove si vendono i biglietti per il trasporto pubblico. Colpi mai tentati prima, da parte di ladruncoli su cui le forze dell'ordine avrebbero comunque elementi importanti per arrivare alla loro identificazione. L'ultima incursione tra la mezzanotte e le tre di mattina di giovedì, nel piazzale Santa Maria Elisabetta del Lido. Si tratta dell'unica fascia oraria in cui è rimasta incustodita la sede della biglietteria Vela. I delinquenti hanno forzato la porta dell'ufficio e hanno rovistato un po' ovunque in cerca di qualcosa di valore da trafugare tra cassetti e stipetti (non trovando nulla). Dopodiché si sono concentrati sulla cassaforte, dove erano custoditi due fondi cassa distinti per un valore totale di circa mille euro.

Gli intrusi, però, non hanno cercato di aprire il forziere sul posto, bensì hanno deciso di scardinarla dal muro usando degli arnesi da scasso per poi portarla via. Un'operazione tutt'altro che semplice, visto che la cassaforte era larga un metro per sessanta centimetri di larghezza circa. Seicento chili di peso. Un bottino piuttosto ingombrante da far sparire, specie in un isola come il Lido. La segnalazione del furto dieci minuti dopo le 6, quando le dipendenti Vela hanno messo piede nella biglietteria scoprendo l'incursione dei predoni. E' possibile che per scappare i criminali si siano impossessati di una grossa imbarcazione da lavoro appartenente a una ditta di trasporti con sede in via Fuga Giusto. Si tratterebbe secondo alcuni residenti di un natante dotato di gru, in grado quindi di caricare una cassaforte a bordo. Il natante è poi stato ritrovato la mattina ormeggiato alla Giudecca dai carabinieri, che hanno ricevuto la denuncia di furto. Se i due fatti siano collegati lo stabiliranno le indagini dei militari, i quali hanno ricevuto anche la segnalazione di un tentato furto (il secondo in poco tempo) alla ferramenta Favaretto di via Negroponte. Ignoti, infatti, hanno tentato di forzare la porta d'ingresso dell'attività, senza riuscirci. Nel primo raid, invece, il colpo era andato in porto.

"Non è possibile continuare così - dichiara uno dei titolari, Matteo Favaretto - servono maggiori controlli per la sicurezza al Lido. In entrambi i casi le forze dell’ordine, intervenute a seguito della mia chiamata per il sopralluogo, si sono dimostrate estremamente professionali e disponibili, ma ciò non toglie che ormai al Lido di Venezia vi sia un problema tangibile per quella che a torto viene definita in maniera assai riduttiva 'microcriminalità'. Tale lo è forse per le statistiche, ma sicuramente non per il cittadino che subisce questi odiosi episodi. Nelle ore serali e notturne le attività commerciali sono in balia dei malintenzionati e le forze dell’ordine fanno quello che possono, ma qualcosa evidentemente non funziona a livello di gestione politica, se chi gestisce un’attività come la mia non sa mai quale “sorpresa” potrà trovarsi alla mattina quando andrà ad aprire il negozio. Al di là dei danni materiali patiti, che non sono pochi, quello che chiedo - conclude il commerciante - è una maggiore attenzione da parte degli organi preposti, perché mi pare che la definizione di Isola d’Oro, non sia ormai da riferirsi ai fasti passati del Lido di Venezia, ma alla riserva di caccia che pare essere diventata la nostra bellissima isola per i malintenzionati".

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