Avevano "violato" il Penzo. Ma non erano una squadra ospite in laguna. Erano bensì due ladri che nella notte del 23 febbraio scorso penetrarono all'interno dello stadio lagunare con l'intento di razziare tutto quanto avessero trovato a portata di mano in uffici e spogliatoi. Per loro la razzia portò "in dote" cinque computer portatili del valore di quasi duemila euro, una stampante multifunzione da 300 euro e due cavi di alimentazione.

Un bottino cospicuo, che di punto in bianco si era volatilizzato dagli uffici della società "F.B.C. Unione Venezia". Ora, però, i due predoni (con un terzo complice denunciato per ricettazione) hanno un nome e cognome. Si tratta di un 40enne e un 42enne veneziani di Castello, incastrati dalle telecamere di sorveglianza nella zona di Sant'Elena. La loro faccia, visti i precedenti penali, era conosciuta dalle forze dell'ordine, che in queste settimane hanno lavorato per capire dove si trovasse la coppia di ladruncoli.

Alla fine la perquisizione domiciliare a carico di uno dei due, nel sestiere di Castello, ha permesso di ritrovare gran parte della refurtiva. Messi alle strette, i due hanno spiattellato anche dove si trovasse il resto del bottino. Per questo motivo è stato denunciato anche un terzo veneziano di 40 anni, fino ad ora con la fedina penale pulita. Deve rispondere di ricettazione. La coppia di predoni invece è stata denunciata per furto aggravato.