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Cronaca

È arrivata a Mestre la prima fornitura di Lagevrio, farmaco in capsule contro il Covid

La farmacia dell'Angelo ne ha ricevute 105 confezioni, da impiegare con pazienti adulti fragili. I primi studi dicono che sia in grado di dimezzare il rischio di finire in ospedale

È arrivata oggi a Venezia la prima fornitura di Lagevrio (molnupiravir), un antivirale per il trattamento di adulti con Covid-19: si tratta di un farmaco, autorizzato recentemente dall'Aifa, in grado di ridurre la capacità del virus di replicarsi e quindi il rischio di sviluppare le forme gravi della malattia. La differenza rispetto alle altre cure, in particolare agli anticorpi monoclonali, è che il Lagevrio è un farmaco in capsule e va assunto per via orale, quindi il trattamento può essere fatto a domicilio: per il trattamento con monoclonali, invece, è necessario che il paziente si rechi in un laboratorio per le infusioni. «Il Lagevrio va somministrato il prima possibile dopo una diagnosi di Covid, entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi - spiega il dottor Alessandro Chinellato, direttore della farmacia ospedaliera dell'Angelo - Per il momento è riservato a pazienti fragili, quindi persone con problemi di obesità, diabetici, affetti da immunodeficienza, problemi respiratori, insufficienza renale ed oncologici. Sono escluse le persone sotto i 18 anni e le donne in gravidanza».

Cura a domicilio

L'hub farmaceutico della provincia ne ha ricevute 105 confezioni, che potranno essere impiegate con altrettanti pazienti. «Rispetto ai monoclonali - chiarisce Chinellato - funzionano con un meccanismo diverso, che agisce inibendo la proliferazione del virus. Gli anticorpi monoclonali, invece, impediscono l'accesso del virus alla cellula». Quanto alle modalità di dispensazione, «il paziente deve rivolgersi al proprio medico di base, che verifica se è idoneo e contatta la centrale operativa territoriale, la quale, dopo l'anamnesi, stabilisce l'eventuale consegna a domicilio del farmaco». Vanno assunte 4 capsule ogni 12 ore e il trattamento dura 5 giorni.

Efficacia al 50%

Gli studi sull'efficacia del farmaco sono ancora all'inizio, ma i primi dati mostrano che sarebbe in grado di ridurre del 50% il rischio di sviluppare le forme gravi del Covid e quindi il ricovero in ospedale. «È presto per dire se sia più efficace dei monoclonali - aggiunge Chinellato - per ora questo tipo di cura andrà ad integrare quelle già esistenti, con il vantaggio di poter essere somministrato a casa nel caso in cui, ad esempio, un paziente abbia difficoltà a muoversi. Entro gennaio - conclude - arriverà anche un altro antivirale, il Paxlovid».

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