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Cronaca Mira

Blitz all'alba a Mira: arrestato un latitante condannato per violenza sessuale

Il reato contestato sarebbe stato commesso nel 2009 ai danni di un minore. In manette finisce un 28enne che aveva potuto contare sulla protezione di una cerchia di connazionali

E' stato necessario organizzare un blitz all'alba con carabinieri in borghese per assicurare alla giustizia A.C., un 28enne di origini moldave che si era dato alla latitanza dopo essere stato condannato dalle autorità del suo Paese per violenza sessuale su una donna ancora  minorenne. Il reato sarebbe stato commesso nel 2009, ma alla decisione definitiva dei giudici il giovane si era già allontanato dalla Moldavia assicurandosi la protezione di parenti e connazionali all'estero. I carabinieri di Venezia, in una nota, lo definiscono "pericoloso latitante". 

La pena da scontare è di 5 anni di carcere, come messo nero su bianco nel mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità moldave. Un mandato fino all'alba di giovedì rimasto incompiuto. Di recente ai carabinieri del nucleo investigativo di Venezia era arrivata una segnalazione dal Servizio di cooperazione internazionale del ministero dell'Interno circa la possibile presenza in Italia del ricercato: sono scattate le indagini, approfondendo le relazioni di parentela e di amicizia del 28enne nel territorio lagunare. Finché l'attenzione non si è concentrata su un piccolo gruppo di moldavi residenti a Mira. Sono seguiti appostamenti, pedinamenti e accertamenti, che hanno consentito di individuare l'abitazione dove si sarebbe potuto trovare il latitante. Il tutto in pochi giorni.

La conferma la si è avuta solo poche ore fa, al momento del blitz condotto da personale in borghese del Nucleo investigativo e con l'appoggio dei militari della Tenenza di Mira. A.C., che al momento dell'arrivo dei carabinieri si trovava da solo in casa, è stato bloccato e arrestato. E' stato infine portato in carcere a Venezia, a disposizione dell'autorità giudiziaria italiana, che avvierà le pratiche per la sua estradizione in Moldavia. L'arrestato non aveva un lavoro fisso da noi e l'ipotesi più accreditata è che fosse arrivato negli ultimi giorni in terra lagunare, anche se non è possibile escludere che possa averci trascorso del tempo in modo saltuario anche in passato.

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