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Cronaca Cannaregio / campo del Ghetto novo

Boldrini a Venezia: "Rischiamo tanti ghetti. Dobbiamo accogliere chi fugge dall'inferno"

La presidente della Camera in laguna per le celebrazioni dei 500 anni del Ghetto ebraico. "Abbiamo il dovere di dare asilo a chi scappa da guerre e persecuzioni"

"L'esempio di una comunità che ha saputo integrarsi, sempre nel rispetto delle proprie tradizioni e della propria identità". Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, introduce la sua visita al Ghetto ebraico di Venezia in occasione delle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario dalla fondazione. Con lei c'è anche l'ambasciatore d'Israele Naor Gilon, in mattinata in visita anche a Ca' Farsetti. La Boldrini è arrivata a bordo di un motoscafo scortato dalle forze dell'ordine salutando le (poche) persone che si trovavano sulle rive. Una visita, quella della titolare di Montecitorio, che cade in giorni in cui sui giornali si parla quasi esclusivamente di terrorismo e di attacchi alle religioni. Per questo la Boldrini ha sottolineato fin da subito come di questi tempi sia necessario sventare il rischio di avere "tanti ghetti, uno accanto all'altro". A Venezia, dunque, c'è un simbolo di quanto l'uomo possa superare i propri limiti in termini di crudeltà e malvagità.

"DOBBIAMO PUNTARE A UNA SOCIETA' INCLUSIVA" - VIDEO

BLITZ DE LE IENE IN GHETTO PER LA BOLDRINI - VIDEO

"Nella nostra società bisogna sapersi rispettare senza marginalizzare - ha ribadito la Boldrini appena sbarcata in laguna alle 15.30, subito prima di avviarsi per le visite al campo e al museo ebraico - La giornata di oggi ci ricorda che si può avere la propria religione e la propria identità senza per questo essere messi da parte, soffrire, sentirsi diversi. Dobbiamo conoscerci e rispettarci. La sicurezza è un diritto di tutti, anche per chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni. Chi chiede asilo e fugge dall'inferno va accolto, altrimenti faremmo un torto a noi stessi. Alla nostra cultura. Il diritto di asilo è antico quanto lo è l'uomo: quando non lo abbiamo rispettato abbiamo fatto delle cose atroci".

Boldrini a Venezia per i 500 anni del Ghetto

E' il gentil sesso a sentirsi maggiormente rappresentato dalla visita istituzionale della presidente. Nemmeno il tempo di mettere piede nel ghetto che un'anziana signora dalla finestra urla un "viva le donne, presidente!", cui la Boldrini risponde con un saluto e un sorriso. Reazione simile anche quando le si avvicina una gondoliera, a due passi dal ponte. Vicino alla presidente l'ambasciatore d'Israele, oltre che un lungo cordone dei rappresentanti della sicurezza e del ghetto. Dopodiché la visita al museo e alla sinagoga, durata più di 40 minuti.

"Dobbiamo puntare a una società inclusiva - ha dichiarato poi - spero che riescano nel progetto di ampliare il museo e di farne un punto di riferimento culturale. Servono 8 milioni di euro, ma spero nella campagna fondi che hanno lanciato. Sono a metà del cammino. Perché solo conoscendo l'altro potreno abbattere i muri. La minaccia terroristica è globale, dobbiamo combatterla con la forza della nostra cultura. Che però deve essere inclusiva.  Questo è forse il momento di puntare sugli Stati Uniti d'Europa". In serata il concerto al teatro La Fenice, con il sindaco Luigi Brugnaro e le altre autorità. Inutile sottolineare come le misure di sicurezza martedì siano al massimo livello: che la tensione sia palpabile in città lo ha dimostrato anche il falso allarme bomba della mattina. Parte del piazzale antistante alla stazione è stato delimitato per un involucro sospetto: era solamente un pacco confezionato con dei giornali.

IL COMMENTO DI ZAIA - Le celebrazioni per i 500 anni del Ghetto sono particolarmente sentite in città. Commenta il presidente della Regione, Luca Zaia: "La cultura ha un ruolo insostituibile per la valorizzazione dell’identità ebraica che stimiamo e rispettiamo, ma anche per ricordare un orrore senza pari come la Shoah, l’Olocausto, e per soffocare le teorie negazioniste che tornano a fare capolino in maniera preoccupante. Con il concerto di stasera alla Fenice di Venezia, istituzione culturale di respiro planetario, le celebrazioni non potevano partire in modo migliore". "La Regione – aggiunge il governatore – è impegnata per una valorizzazione storica e culturale dell’identità ebraica: una comunità sempre ben integrata e legata alla storia della Repubblica Serenissima".

IL COMMENTO DI BARETTA - Il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, aggiunge: "La memoria degli avvenimenti di 500 anni fa ci aiuti a vincere le paure e gli odi di oggi. Tolleranza, accoglienza reciproca, rispetto e dialogo politico, culturale e interreligioso sono le sole possibilità che abbiamo per vivere un futuro di civiltà. La storia del ghetto, della comunità ebraica e di Venezia sono un tutt'uno e la nostra città deve essere la prima testimone globale dei valori di amicizia tra tutti i popoli".

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