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Cronaca Campo Santi Giovanni e Paolo

Trasferiti a Milano i dipendenti del bar dell'ospedale civile: scatta lo sciopero

Presidio in campo Santi Giovanni e Paolo martedì. Fine appalto il 31 marzo ma non sanno se arriverà una nuova società. Ulss 3: «Azienda sanitaria al corrente delle azioni intraprese da Nov per dare continuità all'attività del punto ristoro»

Sei lavoratori del Gruppo Argenta impiegati al bar dell'ospedale dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia stanno per rimanere senza lavoro. A lanciare l'allarme è Andrea Brignoli del sindacato Filcams Cgil di Venezia, dopo che qualche giorno fa i sei baristi, 5 operatrici e un operatore a tempo indeterminato, hanno ricevuto la lettera di trasferimento. In pratica per continuare a lavorare con il Gruppo Argenta da fine marzo in poi dovranno accettare l'impiego nelle nuove sedi a Milano, in tre ospedali del capoluogo meneghino. «Questo equivale a licenziarli», afferma Brignoli, visto che sono tutte persone con famiglie residenti a Venezia.

Tutto risale a oltre un anno fa, ricorda il sindacalista, quando la società ha comunicato a Nov (gruppo in progetto di finanza che gestisce l’erogazione dei servizi esternalizzati dalla Ulss) di voler lasciare il servizio vista la scadenza dell'appalto e anche della proroga. Quindi dalla fine del mese di marzo il Gruppo Argenta continuerà a gestire solo il servizio dei distributori automatici per l'ospedale civile di Venezia, lasciando il bar. Intanto non è subentrata un'altra società, verso la quale far valere la clausola sociale per la tutela del posto di lavoro dei dipendenti, né risulterebbe esserci stata al momento un'altra gara, cosa che fa temere la cessazione definitiva del servizio all'ospedale dei Santi Giovanni e Paolo.

Al momento, in mancanza di risposte, i dipendenti temono di rimanere senza occupazione e senza stipendio, cosa che metterebbe in seria difficoltà i loro bilanci famigliari, i mutui, ecc. Per questo con il sindacato hanno deciso di scioperare martedì, con presidio davanti al Civile. «Abbiamo già provveduto a impugnare il trasferimento che riteniamo illegittimo - spiega Brignoli - Per questi addetti non c'è possibilità di re-impiego nel Veneziano con il Gruppo Argenta che anzi, dopo l'appalto delle macchinette perso all'università di Ca' Foscari, dichiara pure degli esuberi. Rifiutiamo di pensare che in un ospedale così importante, quello di Venezia, in futuro non ci sia più un bar e neppure vogliamo credere che questa diventi un’azione speculativa per fare un favore a qualche società subentrante affinché non debba accollarsi il dovere di assumere i dipendenti attuali».

«Il bar del Santi Giovanni e Paolo - spiega la direzione dell'Ulss 3 Serenissima - è uno dei servizi che viene garantito da Nov, il concessionario dell'ospedale veneziano. L'azienda sanitaria è al corrente delle azioni intraprese da Nov per dare continuità all'attività del punto ristoro, e auspica una pronta soluzione in cui siano tenute in debito conto sia le necessità degli utenti sia le prerogative del personale». In attesa di una risposta è stata annunciata da dipendenti e sindacato l'astensione con il presidio in campo martedì.

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