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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Lavoratori del Mose pronti all'agitazione se non otterranno ciò che chiedono

Lo hanno detto in assemblea le 260 maestranze Cvn, Thetis e Comar. Le istanze: un tavolo con i commissari Miani e Spitz e con il provveditore Zincone. Un incontro con i ministeri sulle tempistiche dell'Autorità per la laguna e il trattamento economico uniforme

Lavoratori del Mose pronti all'agitazione non escludono proteste durante il G20, in programma dall'8 all'11 luglio a Venezia, e al culmine dell'organizzazione della sicurezza pubblica in questi giorni. Lo hanno deciso ieri, giovedì 24 giugno, nel corso dell'assemblea unitaria delle tre aziende del Mose: Consorzio Venezia Nuova (Cvn), Comar e Tethis con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. È la prima volta che tutti i lavoratori del Mose si riuniscono tutti assieme. «È nata - esordiscono le categorie Cgil, Cisl e Uil dei chimici, edili e metalmeccanici di Venezia  - una forte unità di intenti e solidarietà tra lavoratori e lavoratrici, che hanno avuto fin troppa pazienza a garantire in una situazione di estrema incertezza la continuità dei lavori e il funzionamento dell’opera. Dall’assemblea, con l’approvazione di tutti i partecipanti, è partito un messaggio chiaro. In mancanza di risposte alle richieste avanzate, si andrà verso lo stato di agitazione».

Nel corso dell'assemblea sono emerse le loro istanze. Innanzitutto quella di ottenere un incontro con i commissari Massimo Miani, liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Elisabetta Spitz (Mose) e il provveditore alle opere pubblche Cinzia Zincone, al fine di costituire un tavolo permanente per seguire e monitorare tutti i lavori di completamento del Modulo sperimentale elettromeccanico. In secondo luogo quella di incontrare i ministeri legati competenti per il Mose per capire se il nuovo governo confermerà l’Autorità per la laguna, come e quando sarà formata e se comprenderà la società in house. A questi quesiti è legato il futuro occupazionale dei circa 260 dipendenti delle tre società.

Infine, la richiesta da subito di una uniformità di trattamento per tutti i dipendenti delle tre aziende in merito a puntualità di pagamento degli stipendi, regolamentazione dei turni e trattamento economico per i lavoratori delle squadre per il sollevamento delle paratoie, nel coinvolgimento in nuovi percorsi professionali con relativa formazione e spostamenti fra sedi lavorative. «In mancanza di risposte - ribadiscono - si andrà verso l'agitazione nel pieno svolgiimento del G20».

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