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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«Lavoratori del Mose senza stipendio»: è stato di agitazione e sollevamento barriere a rischio

Il 12 un tavolo in Regione e il 24 assemblea degli addetti Comar, Thetis e Cvn per organizzare «iniziative di protesta eclatanti». Il concordato fallimentare ha dato il via alla cassa integrazione e mette a rischio l'entrata in funzione del sistema

«In questi giorni è diventata drammatica la situazione dei lavoratori che operano nel sistema Mose, per Comar, Tethis e per il Consorzio Venezia Nuova. Con l'apertura della procedura di concordato fallimentare, ai dipendenti Comar è stato annunciato il mancato pagamento dello stipendio di luglio, senza alcuna indicazione per gli stipendi futuri». La denuncia è dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, che spiegano essere già stata attivata per i lavoratori la cassa integrazione, per molti già a partire dal 23 agosto. «Questo vuol dire anche che ci sarà il blocco totale del completamento dei lavori del Mose, nonché la mancanza dei controlli sull’inquinamento della laguna di Venezia», continuano.

Se così fosse, senza tecnici, operai e professionisti al lavoro sul sistema di dighe mobili, alle prossime alte maree, che sempre più spesso si presentano come eventi anomali, potrebbe non essere garantito il sollevamento delle paratoie di protezione della città dall'acqua alta. «I lavoratori, la città di Venezia e la sua laguna rischiano quindi di pagare per responsabilità che vanno addebitate a chi ha gestito negli anni le aziende, e a chi non è intervenuto in tempo per risolvere i problemi».

Le sigle Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione nelle aziende. «Il 24 sarà convocata un'assemblea dei lavoratori per decidere iniziative di mobilitazione anche eclatanti, che facciano comprendere alle istituzioni quanto grave sia la situazione. Rivendichiamo con forza la convocazione del tavolo permanente in Prefettura per trovare la soluzione ai problemi. Abbiamo chiesto con urgenza la convocazione di un tavolo alla Regione del Veneto, che è stato convocato per giovedì 12 agosto. «Non si possono più rinviare le soluzioni ai problemi esistenti, compresa la costituzione dell’Autorità per la Laguna da parte del governo».

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