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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Lavoro nero e irregolarità, 14 ristoranti chiusi tra Venezia e provincia

Una vasta operazione dei carabinieri ha accertato carenze sanitarie e di sicurezza, ma soprattutto tanti dipendenti non in regola. Tra i locali chiusi, 3 nella zona di Rialto

Tante irregolarità emerse nel corso dei controlli nel settore della ristorazione da parte degli ispettori del Nil, i carabinieri specializzati nelle verifiche sui luoghi di lavoro. Le ispezioni, effettuate nelle ultime due settimane in tutta la provincia (hanno partecipato i carabinieri di Venezia, Mestre, Portogruaro, Chioggia e San Donà) hanno accertato violazioni in materia di lavoro nero, sicurezza, igiene e salute. In tutto 19 lavoratori in nero sui 75 controllati, 14 attività sospese (su 23 sottoposte a verifica), 53 violazioni accertate, multe per un totale di 235mila euro.

In una nota diffusa sabato mattina, i carabinieri hanno evidenziato le situazioni più critiche: ad esempio quella di un ristorante di Marghera dove è stato trovato un lavoratore di origine algerina, impiegato con mansioni di tuttofare, che lavorava nel locale da 5 anni totalmente in nero ad una paga di 4 euro l'ora. L’attività ha consentito di recuperare 30mila euro di contributi evasi e 15mila di premi assicurativi, oltre che contestare al gestore sanzioni per un importo di circa 35mila euro.

Tre locali chiusi e multe per 150mila euro in centro storico a Venezia, nelle aree della "movida" di Rialto (ne avevamo già scritto in precedenza): qui, oltre alle sanzioni, i carabinieri hanno identificato 5 lavoratori irregolari sui 25 controllati. Inoltre, nei tre esercizi sono state rilevate carenze sanitarie nelle cucine che hanno portato all’immediata chiusura delle attività.

Un locale a Mestre chiuso e multato per 26mila euro: gestito da un imprenditore straniero, l'esercizio operava in violazione alle norme sulla regolarità dei luoghi di lavoro e a quelle igienico-sanitarie. Un altro locale chiuso a Quarto d’Altino, con multa di 45mila euro: gestito da una donna marocchina, impiegava due lavoratori in nero che, al momento dei controlli, stavano somministrando bevande e alimenti ai clienti. In questo caso il locale era del tutto sconosciuto al Fisco e figurava come sede di associazione sportiva.

Sotto: una dichiarazione del tenente colonnello Umberto Geri, comandante gruppo cc tutela lavoro Venezia

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