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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Le Grandi Navi "si incagliano" ancora, ennesimo rinvio da Roma

Nulla di fatto mercoledì pomeriggio dopo la riunione del Comitatone. Ora riunioni tecniche in vista della decisione entro maggio. Assente Renzi

Doveva essere il giorno delle decisioni, invece è stato il giorno dell'ennesimo rinvio. Ma da Roma è comunque arrivata una dead line da rispettare: entro fine maggio la scelta dovrà essere ufficiale. Nuovo Comitatone (stavolta decisivo) e nuova riunione capitolina. Mercoledì pomeriggio infatti si sono seduti al tavolo della Sala Verde di Palazzo Chigi tutti i soggetti che hanno voce in capitolo sui passaggi delle navi da crociera in laguna.

C'erano tutti meno il personaggio più atteso: il premier Matteo Renzi, in questi giorni destinatario di diverse lettere aperte dall'una e dall'altra parte della barricata che chiedevano una decisione subito. Auspicio che non è stato rispettato. La riunione è infatti durata poco meno di un'ora ed è servita a ribadire le rispettive posizioni sulle Grandi Navi.

Il sindaco Giorgio Orsoni in ogni caso si è detto soddisfatto, convinto che l'ipotesi di scalo a Porto Marghera sia tornata in campo. Entro fine maggio ci sarà quindi l'organizzazione di un tavolo tecnico che esaminerà le varie proposte e poi si arriverà alla chiusura del cerchio. Il primo cittadino lagunare ha quindi comunque ringraziato il governo e il presidente del Consiglio (dello stesso colore politico) per "la grande attenzione" riguardo un tema di "rilevanza nazionale".

"Il canale Malamocco-Marghera - ha aggiunto - fu costruito proprio per allontanare le grandi navi dalla città. Oggi il fenomeno è sostanzialmente lo stesso ed è naturale che questo canale sia quello più adatto all'uso. Attraverso il Vittorio Emanuele, con aggiustamenti limitati - ha sottolineato - si può raggiungere la Marittima. Utilizzare i canali che ci sono, senza affrontare nuovi scavi in Laguna, mi pare una decisione in armonia con le leggi vigenti, senza necessità di Legge Obiettivo: una soluzione banale, e la più ovvia".

Soddisfatto anche il presidente del Veneto Luca Zaia, il quale di converso sottolinea come finalmente sia stata fissata una dead line precisa. Il governatore ha quindi ribadito la necessità, secondo lui, di mantenere come punto fermo la Marittima attraverso lo scavo del canale Contorta-Sant'Angelo (ipotesi caldeggiata anche dall'Autorità portuale). Alla riunione erano presenti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio e i ministri dell'Ambiente Gian Luca Galletti e dei Trasporti Maurizio Lupi.

"Se il Comitatone non decide lo faranno i cittadini", scrive l'esponente dei No Grandi Navi Tommaso Cacciari, invitando chi si schiera contro i passaggi davanti a San Marco alla manifestazione di protesta del 7 e 8 giugno. In cui l'intenzione è di bloccare tutte le imbarcazioni da crociera che dovranno transitare in Bacino. Una iniziativa che il comitato Cruise Venice chiede invece venga vietata dal questore.

CHISSO ATTACCA ORSONI - "La soluzione per il transito della grandi Navi fino alla Marittima è nella Legge Obiettivo. Questo lo si sapeva prima ed è stato confermato oggi anche durante la riunione del Comitatone. La sensazione che si respirava durante l'incontro era quella di una città 'prigioniera' dei desideri del sindaco Giorgio Orsoni, che pretende di sostituirsi all'Autorità Portuale, alla Capitaneria, ai ministri, allo Stato in generale. Questo pericolo però mi pare scongiurato". A dirlo è Renato Chisso, assessore regionale ai trasporti. "Il sindaco - rileva - sta cercando di uscire da un vicolo cieco dove è finito per manie di grandezza. Queste manie però rischiano di costare caro a tutti i cittadini. Mi sembra, con le dovute proporzioni, Napoleone ai tempi della Serenissima. Speriamo che non faccia gli stessi danni".

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