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Confcommercio, Legalità mi piace. Zanon: "Contraffazioni in crescita"

Si è tenuta mercoledì al Novotel di Mestre l'iniziativa della confederazione, che ha chiamato a raccolta molti imprenditori. Intervento in streaming di Alfano

Con 261mila imprese fra commercio, servizi, alloggi e ristorazione, il terziario è il settore più consistente del Veneto. Il solo commercio ‘pesa’ nell’economia della nostra regione in una misura di oltre il 22% delle imprese totali contro il 12,7% del manifatturiero e il 14,7% delle costruzioni.

Però la crisi c’è ancora e si fa sentire. Sono alcuni dei dati sulla consistenza del mercato elaborati dal Centro Studi Confcommercio in occasione della giornata della Legalità indetta per mercoledì, su tutto il territorio nazionale. E per l'occasione la confederazione ha chiamato a raccolta gli associati al Novotel di Mestre, con un programma di interventi dei rappresentanti regionali delle forze dell’ordine, del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, dell’assessore allo sviluppo economico ed energia della regione Veneto Giuseppe Marcato, di Alberto Reda del comando della guardia di finanza provinciale e Angelo Tosoni, vicepresidente vicario Anci.

Dopo il collegamento streaming con la sede nazionale, il saluto del presidente nazionale Carlo Sangalli e gli interventi dei ministri della giustizia Andrea Orlando e dell’interno Angelino Alfano, ogni sede territoriale ha illustrato i dati regionali dell’indagine sui fenomeni criminali realizzata da Gfk Eurisko.

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon, che ha sottolineato come le imprese del commercio, del turismo e dei servizi siano tra le più esposte alle conseguenze della criminalità legata alla contraffazione, all’abusivismo e alle azioni dirette come le rapine e i furti. “Sicurezza e legalità - ha spiegato Zanon - sono il prerequisito di una democrazia compiuta. Purtroppo oggi il nostro sistema di imprese, oltre alla crisi, deve anche sopportare i costi economici e sociali dei fenomeni criminali. Contraffazione, estorsioni, furti, rapine, taccheggio, usura, costano alle imprese del commercio, agli alberghi e ai pubblici esercizi oltre 26 miliardi di fatturato l’anno e mettono a rischio oltre 260mila posti di lavoro regolari a livello nazionale. Chiediamo - ha concluso - certezza della pena e un mercato con regole uguali per tutti”.

Per quanto riguarda il Veneto, dall’indagine Confcommercio-Eurisko (6800 le imprese contattate tra settembre e ottobre 2015), risulta che l’83% delle aziende della nostra regione ha adottato almeno una misura di protezione contro racket e criminalità (la media nazionale è del 72%); la maggior parte di queste (50%) ha installato telecamere e sistemi di allarme, mentre solo l’1% si è rivolta alle associazioni anti-racket per segnalare episodi subìti, contro il 13% di imprese che si è rivolto alla propria associazione di categoria.

Tra i reati percepiti in aumento, gli imprenditori veneti del commercio, turismo, servizi e trasporti, segnalano in percentuale più alta rispetto alla media nazionale i furti (nella misura del 69%, contro il 57% della media nazionale), contraffazione (49%, su una media nazionale del 45%) , rapine (52% contro il 44% nazionale) e tangenti (30% su una media nazionale del 25%. Fra tutte emerge la percezione dell’aumento dei fenomeni di abusivismo da parte degli imprenditori veneziani (70% contro una media nazionale del 52%). Tra i problemi del territorio risultano sopra la media nazionale i negozi sfitti (51% contro il 44%), mentre a Venezia è più sentito il fenomeno dei venditori abusivi (65% contro il 57% di media nazionale).

Ma c’è dell’altro. Lo spiega il Centro Studi di Confcommercio Veneto. Oltre 1500 imprese del commercio e dei pubblici esercizi potrebbero chiudere nei prossimi mesi, espellendo dal mercato oltre 6mila occupati, per una strisciante erosione di fatturato del mercato legale da parte di quei soggetti e organizzazioni che vendono prodotti o servizi contraffatti. Nel 2015 un consumatore su quattro ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. “Ce n’è abbastanza - è intervenuto ancora Zanon - oltre alle rapine alle persone a alle cose, adesso subiamo anche i ‘furti di fatturato’. La politica ha il compito di fissare le regole e farle rispettare a tutti. Abbiamo fatto le nostre richieste alla Regione. Le imprese aspettano segnali rassicuranti".

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