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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mose e Romea: anche Venezia tra le priorità del governo Letta

L'esecutivo presenta la lista delle sue dieci priorità per il Cipe, al secondo, sesto e nono posto ci sono i progetti per il Veneziano

Il governo Letta non dimentica Venezia e, anzi, inserisce come “priorità urgente” per la prima seduta del Cipe ben tre questioni che riguardano proprio la provincia lagunare: Mose, Romea commerciale e salvaguardia. A prendere la parola martedì è stato il nuovo ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che in un’audizione di un’ora e mezza ha illustrato il suo programma di legislatura. Proprio nel suo documento di una trentina di pagine si trovano i tre elementi che riguardano il Veneziano.

LA ROMEA - Un elemento difficile da digerire per i cittadini potrebbe essere proprio il progetto della Romea: la Mestre- Orte doveva entrare nel Cipe già dallo scorso anno, ma l'inserimento è sempre slittato. L’opera dovrebbe costare 9 miliardi di euro e sarà finanziata in project financing, promossa dal Gruppo di Vito Bonsignore, Banca Carige, Egis project. Il progetto era stato spinto anche dai governatori di Veneto, Emilia, Toscana e Umbria e ora è addirittura al secondo posto nell'elenco delle priorità per il Cipe. Al nono posto si trovano invece gli “interventi nella laguna veneta supportati finanziariamente dalla legge 228/2012”, ovvero la famosa “salvaguardia” del territorio.

IL MOSE – La “diga mobile” più famosa d'Italia, quel Mose che da anni divide veneziani e non, è invece al sesto posto. L’ex Finanziaria per il 2013 aveva già stanziato un miliardo e 150 milioni di euro per il Mose dal 2013 al 2016 e aveva assicurato una futura delibera Cipe per sbloccare i 50 milioni che dovevano arrivare dalla legge speciale del 2011. Due anni fa furono proprio Orsoni e Letta a portare avanti la cosa, durante il governo Berlusconi, ma alla fine i timbri del Cipe non arrivarono mai. Ora Lupi ha assicurato che il miliardo e mezzo di euro necessario al completamento della “grande opera” lagunare saranno coperti dai fondi della legge di stabilità. In questa maniera, assicura il ministro, il progetto vedrà il suo completamento entro il 2016.

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