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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La fronda a Ca' Foscari alza il tiro, lettera aperta al ministro Carrozza

Missiva firmata da docenti e studenti. Nel mirino la permuta dei tre palazzi e il campus di via Torino. Il rettore ribatte punto su punto

Una lettera aperta indirizzata all'ormai ex ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza. E che data la situazione fluida che c'è a Roma si è vista posticipare i termini per una eventuale adesione. Rimane incandescente la situazione a Ca' Foscari. Alcuni professori ordinari, professori associati, ricercatori, direttori di dipartimento, professori emeriti e studenti membri del Consiglio di Ateneo hanno infatti scritto all'ex rappresentante del governo Letta. Nel mirino finisce la gestione dell'università da parte del rettore Carlo Carraro.

"Abbiamo deciso di rivolgerci a Lei a causa della preoccupante situazione che si è venuta a creare - si esordisce nella lettera - situazione che sta erodendo gli spazi di rappresentanza democratica del nostro Ateneo e minando la possibilità di un dibattito informato e costruttivo sul suo sviluppo". Come già in passato vengono contestate l'operazione di permuta che coinvolge tre palazzi storici di Ca' Foscari e l'operazione "campus" in via Torino a Mestre: "Il trasferimento delle attività dell’ex Facoltà di Scienze in via Torino ha svuotato il progetto del Campus di ogni progettualità e contenuti trasformandolo in una mera acquisizione di metri quadrati - si legge - Ma sono stati cancellati i servizi di foresteria e mensa per gli studenti. Il personale e gli studenti del Dipartimento, all'unanimità, non intendono trasferirsi finché gli spazi e la funzionalità non saranno adeguati".

Come detto, nella lettera si mette nel mirino anche l'operazione di permuta dei tre palazzi storici veneziani: "Sono edifici che costituiscono una parte significativa del sempre più esiguo patrimonio di pregio dell’Ateneo", si scrive. Si ripercorrono i tentativi di dialogo, le assemblee e anche i momenti "cruciali" del 15 novembre scorso, quando in Ateneo intervenne la Digos per portare la calma tra Consiglio di Ateneo e studenti. "Tutto ciò ha portato alla stesura di due documenti (uno sottoscritto da 116 docenti, l’altro da 138 docenti) che chiedevano il rispristino di un confronto democratico fra le componenti della comunità universitaria, esprimendo solidarietà agli studenti denunciati", continuano i docenti.

Il tutto si chiude con la richiesta di un "autorevole intervento" del ministro: "Affinché possa agire da garante della democrazia nell’Università pubblica", si sottolinea. Il rettore Carlo Carraro non è stato naturalmente a guardare. La sua risposta, come riporta il Corriere del Veneto, è stata una lettera di quattro pagine in cui si risponde punto su punto alle argomentazioni dei docenti. Il rettore ha sottolineato i successi in termini di finanziamenti per la ricerca, aumentati del 50%, e l'incremento di borse di dottorato, arrivate da 44 a 52. In più è arrivata anche la spiegazione della necessità di trasferimento del campus scientifico in via Torino: la sede di Santa Marta non sarebbe a norma con la richiesta arrivata dallo Spisal.

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