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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sindacati di polizia preoccupati per la diffusione del virus in questura

Fsp polizia di Stato ha scritto al questore. I positivi intanto sarebbero saliti a 7

Il sindacato Fsp polizia di Stato ha inviato una lettera al questore di Venezia esprimendo una certa preoccupazione dopo che è stato confermato un piccolo focolaio di coronavirus proprio negli uffici della questura, a Santa Chiara. Ieri sono circolati i nomi di cinque agenti dell'ufficio di gabinetto che sono risultati positivi al tampone, numero che oggi sarebbe salito a 7 e che potrebbe aumentare ulteriormente. I timori derivano anche dal fatto che alcuni di loro, secondo il sindacato, «erano in servizio anche fino al giorno prima del tampone», mentre qualcuno, giorni addietro, «è stato notato al lavoro in visibili e precarie condizioni di salute».

Nella lettera si fa presente che «nel caso in cui il lavoratore sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria durante l’attività lavorativa deve essere separato dagli altri e si dovrà procedere al suo allontanamento e isolamento, secondo le disposizioni dell’autorità sanitaria». «Ci chiediamo - scrive il segretario provinciale - a cosa servano commissioni e protocolli, riunioni e circolari, se poi i suoi dirigenti con palesi sintomi influenzali o in situazione di sospetta positività si presentano regolarmente in servizio». E conclude: «Non vogliamo creare inutili allarmismi, ma vorremo che non fosse sottovalutata l’eventuale diffusione del contagio all’interno degli uffici della questura. Non vogliamo vedere vanificati i tanti sforzi fatti durante il lockdown ma soprattutto non vogliamo mettere in pericolo le nostre famiglie».

Il segretario regionale Mauro Armelao si rivolge al presidente della Regione: «Chiedo al presidente Luca Zaia di adoperarsi per quanto possibile al fine di far effettuare i test a tutti i poliziotti in servizio presso la caserma Albanese. Chiedo anche in via preventiva di chiudere la mensa di Santa Chiara perché utilizzata anche dal personale della Polfer e dal personale della frontiera. Inutile nasconderlo: la mensa è un luogo chiuso e frequentato da tante persone, o si chiude in via preventiva o sia utilizzata solamente dal personale che lavora in loco predisponendo l’accesso a scaglioni. Concludo chiedendo aiuto al governatore Luca Zaia che si essere vicino alle forze di polizia e sensibile a questo tema di carattere sanitario».

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