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Cronaca Marghera

Guerra al Palais: "Sproposito edilizio di 250 metri, minaccia per Venezia"

Ecco il testo della lettera firmata dal Fai, da Italia Nostra e da molti intellettuali inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Si tratta di abusivismo di necessità"

Venezia minacciata. La sua "integrità ambientale, il suo paesaggio, la natura e la storia di un patrimonio che va tutelato e tramandato alle generazioni future". Con queste parole il Fai e l'associazione Italia Nostra hanno voluto esporre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la propria preoccupazione nei confronti del progetto di costruzione della torre Cardin, presentato dal noto stilista italo francese. L'edificio di quasi 250 metri dovrebbe sorgere a Porto Marghera. Tra i firmatari dell'appello intellettuali come Dario Fo, Franca Rame, Tiziano Scarpa e Stefano Rodotà. Di seguito il testo integrale della lettera.

Signor Presidente,
è a Lei che ci rivolgiamo, perché Lei è interprete e difensore di parole e principi contenuti nella nostra Costituzione. Ed è proprio una grave offesa alla Costituzione quella che minaccia Venezia: la sua integrità ambientale, il suo paesaggio, la natura e la storia di un patrimonio che va tutelato e tramandato alle generazioni future.

Simone Weil, in un suo scritto intitolato “Venezia salva”, spiega il senso delle radici autentiche di questa città: “È un ambiente umano del quale non si ha maggior coscienza che dell’aria che si respira. Un contatto con la natura, il passato, la tradizione”. Realtà e valori che vanno condivisi, se si vuole essere città. Ma il “contatto” di cui parla Simone Weil svanisce sempre più spesso in fenomeni che feriscono e umiliano, come non mai prima, il diritto dei cittadini al bene comune che è Venezia con la sua laguna.

Se si ritiene possibile da parte dei responsabili delle istituzioni pubbliche contribuire alla mastodontica costruzione di una cosiddetta Torre, e questo addirittura sul margine delle acque lagunari prospicenti il centro storico veneziano, vuol dire che lo smarrimento culturale di quelle istituzioni pubbliche non è solo cinica indifferenza al paesaggio e alla storia – e quindi all’obbligo di tutela e salvaguardia dettato dalla Costituzione e dalla legge – ma è addirittura una malaugurata partecipazione di soggetti pubblici ad un’opera che, ove realizzata, potrebbe danneggiare e sfigurare irreparabilmente Venezia.

Signor Presidente, stiamo parlando di uno sproposito edilizio alto più di 250 metri (nulla di simile nel resto d’Italia), che si vorrebbe costruire da parte di privati lì dove un tempo c’era la grande area industriale di Porto Marghera: che per uscire dal suo pluridecennale declino di molto avrebbe bisogno, ma non certo di un “asso piglia tutto”, che agirebbe solamente in funzione della sua natura di “predatore” economico e finanziario.

Tutto questo accade al di fuori di ogni regola e consuetudine di pianificazione territoriale, e ciò a riprova di intenti speculativi che nulla garantiscono in relazione alla sempre contrastata rinascita economica, sociale e culturale di Porto Marghera.

Coloro che sostengono il progetto della colossale Torre esibiscono motivazioni che ricordano gli alibi politici all’origine delle impressionanti devastazioni di contesti storici, sia urbani che paesaggistici, di molte parti d’Italia negli anni del cosiddetto “abusivismo di necessità”. E la costruzione della Torre vanificherebbe una recente sentenza della Corte di Cassazione (riguardante le valli da pesca della laguna di Venezia) che afferma come i valori paesaggistici e le attività antropiche siano da ritenersi beni comuni secondo quanto previsto dagli articoli 2, 9 e 42 della Costituzione.

È per tutte queste ragioni, signor Presidente, che Le esprimiamo la nostra grave preoccupazione, e che Le chiediamo di vegliare perché a Venezia gli interessi privati e un malinteso culto del profitto non calpestino mortalmente la legalità costituzionale.

26 novembre 2012

FAI
ITALIA NOSTRA

CLAUDIO AMBROSINI
MARIO BRUNELLO
FRANCESCO CAGLIOTI
GIANCARLO CARNEVALE
MATTEO CERIANA
PIERLUIGI CERVELLATI
GIUSEPPE CRISTINELLI
ROLANDO DAMIANI
VEZIO DE LUCIA
CESARE DE SETA
ANDREA EMILIANI
VITTORIO EMILIANI
GIANNI FABBRI
GINO FAMIGLIETTI
DARIO FO
CHIARA FRUGONI
ELIO GARZILLO
CARLO GINZBURG
VITTORIO GREGOTTI
MARIA PIA GUERMANDI
BEPPE GULLINO
SALVATORE LIHARD
GIOVANNI LOSAVIO
MASSIMO MARRELLI
GIORGIO MASTINU
FRANCO MIRACCO
TOMASO MONTANARI
ALESSANDRA MOTTOLA MOLFINO
ALESSANDRO NOVA
ALBERTO ONGARO
RITA PARIS
DESIDERIA PASOLINI DALL'ONDA
MARIO PIANA
ANTONIO PINELLI
FILIPPOMARIA PONTANI
PAOLO PORTOGHESI
LIONELLO PUPPI
FRANCA RAME
FERNANDO RIGON
CARLO RIPA DI MEANA
STEFANO RODOTA’
PAOLO RUMIZ
GIOVANNI SANTORO
TIZIANO SCARPA
SALVATORE SETTIS
FIORELLA SRICCHIA SANTORO
BRUNO ZANARDI
MAURO ZANARDO
MARCO ZANETTI

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