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Cronaca

Trattativa Avm, lettera alla commissione di garanzia per bloccare la disdetta

Con la disposizione di servizio sabato scorso avvisati i dipendenti che dal 7 aprile parte la riorganizzazione del lavoro. Il tavolo non è mai partito e l'azienda ha sottolineato la gravità della crisi. Mercoledì in Consiglio mozione sulle risorse regionali, ma è l'ultima dell'ordine del giorno e rischia di saltare

Il tavolo sindacale con l'azienda Avm a partire dalla contro-proposta dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal, e Usb, non è mai iniziato. Dopo lo sciopero del 26 marzo i dipendenti hanno ricevuto la disposizione di servizio che li ha avvisati dell'entrata in vigore della disdetta della parte normativa del contratto di secondo livello, dal 7 aprile. Avm lunedì 29 marzo ha voluto rappresentare di nuovo la situazione: il buco da 60 milioni di euro e le perdite che continuano ad accumularsi tanto da mettere in pericolo la tenuta dei servizi. 

I sindacati hanno scritto alla commissione di garanzia per impedire la riformulazione dell'organizzazione del lavoro come atto unilaterale aziendale, nel rispetto, scrivono, della legge 146 che regola lo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Avevano cercato di ottenere l'intervento del prefetto in tal senso, chiedendo una nuova procedura di raffreddamento che è stata negata, perché non sono trascorsi 90 giorni dalla prima rottura delle trattative dopo l'annuncio dell'atto unilaterale aziendale il 26 gennaio scorso.

A dirimere la vertenza dall'esterno non interverrà neanche l'auspicato tavolo tecnico con le istituzioni, Comune e Regione, che i sindacati avevano chiesto facessero da tramite al governo per chiedere risorse a tutela del servizio di trasporto pubblico locale. Per il prefetto Vittorio Zappalorto non inizierà se non dopo le trattative. Le risorse che il governo ha promesso per i trasporti sono state annunciate ma non finalizzate e così quelle dei decreti precedenti, accantonate ma non erogate. Mercoledì 31 marzo è prevista in Consiglio comunale la discussione di una mozione Pd che impegna il Comune a chiedere alla Regione un maggior esborso di risorse del fondo nazionale trasporti per la provincia di Venezia. Ma nell'ordine del giorno risulta essere l'ultima all'esame, con il rischio che non venga trattata.

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