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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Marghera

Seminò il terrore a Marghera, è a piede libero: "La Tunisia non lo riconosce proprio cittadino"

L'allarme lanciato dal presidente della municipalità di Marghera Bettin alle forze dell'ordine, per trovare una soluzione definitiva al problema. Dopo 90 giorni al Cie, è tornato libero

È tornato a piede libero, dopo essere stato espulso e trattenuto nel centro di permanenza e identificazione di Torino. Il suo paese, la Tunisia, non lo riconosce infatti come proprio cittadino e quindi dopo la scadenza dei 90 giorni di permanenza al Cie, ha fatto ritorno a Marghera. Non riesce a capacitarsene il presidente della Municipalità Gianfranco Bettin, dal momento che Sobi, il tunisino che ha seminato aggressioni e panico e città nei mesi scorsi, è tornato ad essere una vera e propri mina vagante.

Bettin: "Serve una soluzione definitiva"

"È tornato a Marghera, - ha specificato Bettin - dove ha già ricominciato a suscitare allarmi, a minacciare persone, a creare tensioni. È del tutto evidente che Sobi è una specie di pericolo pubblico, una minaccia per l’incolumità altrui (e anche per la propria) e va messo al più presto in condizione di non nuocere. Sappiamo che la polizia e la Municipale stanno seguendo il caso da vicino, ma è necessario che si giunga al più presto alla soluzione definitiva, togliendo Sobi dalla circolazione prima che accada il peggio (che, in realtà, è sul filo di accadere, come si è visto anche in questi pochi giorni dal suo ritorno).

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