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Cronaca

Cresce il numero dei positivi, quasi 10mila in isolamento domiciliare in Veneto | DIRETTA

I dati sui malati di coronavirus continuano a salire. Mercoledì sera i ricoverati negli ospedali della provincia sono circa 160

L'ultimo bollettino di Azienda Zero sui contagi da coronavirus, emesso mercoledì sera, riporta la cifra di 3384 persone positive in Veneto. Nella sola provincia di Venezia gli infetti sono 451, una cinquantina più di ieri; sono 816 a Padova, con il cluster di Vo' fermo a 82 ormai da diversi giorni; 617 a Treviso, 663 a Verona, 420 a Vicenza, 150 a Belluno e 52 a Rovigo. Sono invece 9419, ad oggi, le persone poste in isolamento fiduciario, tra persone positive e loro contatti (1853 nel Veneziano).

Guardando agli ospedali veneziani, sono in tutto 161 le persone ricoverate, di cui 47 in terapia intensiva. All'ospedale dell'Angelo di Mestre si contano 52 pazienti, 16 al Civile di Venezia, 19 a Mirano, 45 a Dolo, 1 a Chioggia, 28 a Jesolo. Oggi sono morte tre persone, tutte molto anziane e già sofferenti di patologie pregresse: due erano ricoverate all'ospedale di Mirano (tra cui un 87enne di Cavarzere), l'altra a Venezia.

Rispetto ai dati precedenti si nota un aumento importante dei ricoveri a Dolo (contro un calo di quelli di Mirano). Questo avviene anche perché l'ospedale di Dolo è uno di quelli scelti dalla Regione come "Covid hospital": significa che una parte dei pazienti del territorio, oltre ai nuovi casi, viene trasferita qui. Qualcosa di simile potrebbe avvenire a Mestre, dove Villa Salus accoglierà sempre più malati Covid-19 in modo che all'Angelo restino posti letti disponibili per altri tipi di pazienti gravi.

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APPROFONDIMENTI

In generale, il dato a cui fare attenzione è quello dell'importante aumento dei ricoveri nell'ultima settimana, un dato che probabilmente salirà ancora nei prossimi giorni. Sono numeri preoccupanti perché i pazienti ricoverati richiedono cure particolari e prolungate, l'impiego di spazi e strumentazione specialistica, grandi sforzi da parte del personale ospedaliero già sovraccarico di lavoro. La Regione sta lavorando per creare nuovi posti letto, che sono limitati, e soprattutto per acquisire la strumentazione specialistica necessaria, che scarseggia. È necessario, per limitare il più possibile la diffusione del virus e quindi i ricoveri, che tutti rispettino la regola di uscire di casa solo per lo stretto indispensabile, evitando di entrare a contatto con altre persone.

Ospedali in difficoltà

Con il passare dei giorni è cambiato il rapporto tra il numero dei ricoverati in terapia intensiva e quello dei pazienti in area non critica. Nei primi giorni quasi tutte le persone colpite dal virus erano già gravemente malate per patologie pregresse e per tutte loro è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva. In queste ore, invece, si vede "il volto reale" dell'epidemia, con una grande quantità di persone inizialmente sane che vengono infettate e sviluppano sintomi simili a quelli di una grave influenza. Questi pazienti vengono curati nelle aree "non critiche": molti guariscono, grazie alle cure e al naturale decorso della malattia, ma ci vogliono diversi giorni. Altri, invece, possono peggiorare.

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