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Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca

La famiglia di Lorenzo: «I responsabili devono finire i loro giorni in carcere»

Nardelli, il 32enne di Salzano ammazzato di botte la sera di mercoledì nell'ascensore del condominio in via Rampa Cavalcavia a Mestre. «Comportamento disumano. Vedo il suo volto implorare pietà mentre viene ucciso come un animale»

«Ho davanti agli occhi il viso di mio nipote che implora pietà, mentre viene ucciso come un animale. Devono pagare. Questi signori si sono comportati in modo disumano e ora forse potranno uscire dal carcere e farlo ancora». Dolore e rabbia nelle parole di Aldo Nardelli, zio del giovane di Salzano massacrato di botte nell'ascensore di un condominio di Mestre nella notte tra mercoledì e giovedì. «Lorenzo stava andando benissimo, nell'ultimo mese era contento e soddisfatto del suo lavoro. Ed era orgoglioso anche il suo titolare che è venuto da noi. Ce lo ha descritto come un operatore serio e puntuale e una persona affabile e disponibile. Ci ha detto: "non posso credere a quello che è successo"». Poco dopo le 23 della sera della sua morte Lorenzo si trovava al terzo piano del condominio Bandiera al civico 9 di via Rampa Cavalcavia, dove ha perso la vita. Coinvolto in una lite violenta con due cugini moldavi, Radu Rusu di 32 anni e Marin Rusu di 35, entrambi in carcere con l'accusa di omicidio, è rimasto incastrato assieme ai due dentro all'ascensore e da lì non è uscito vivo.

«Lo hanno chiamato ladro, hanno detto che andava a rubare. Ma cosa gli poteva mancare? Aveva casa, il suo lavoro e ultimamente stava bene - continua lo zio - È vero, in passato ha avuto le sue difficoltà. Ma aveva superato i brutti momenti e adesso stava andando benissimo». L'allontanamento dalla casa dei suoi per alcuni scontri con i genitori, avvenuto diversi anni fa, ormai era acqua passata. Il 32enne di Salzano, amante dello sport, della vita all'aria aperta e della montagna, era tornato ad affacciarsi al futuro con nuovi presupposti, tante prospettive e l'appoggio incondizionato della famiglia. La notte di giovedì, secondo la testimonianza dei cugini moldavi, ora entrambi al Santa Maria Maggiore, Lorenzo, che non avevano mai visto prima, «era lì per rubare» e loro si sarebbero difesi dall'intrusione nella casa del compagno della madre di Radu Rusu, dove si trovavano a mangiare e bere. Una versione che non ha completamente convinto gli inquirenti, a caccia della verità anche attraverso le immagini delle telecamere, e che ha lasciato dubbi in diversi inquilini che quella sera, destati dai forti rumori, hanno dato l'allarme alla polizia. «Si sentiva discutere prima dei colpi - hanno raccontato - implorare aiuto, dire "dammi le chiavi", "ho sbagliato, scusa, non volevo". Chi è entrato lo ha fatto perché qualcuno gli ha aperto la porta».

Ieri la scientifica è anche tornata sul posto, lavorando sia all'ingresso che al terzo piano, dov'è avvenuta la tragedia, mentre i tecnici erano all'opera per riparare l'ascensore rimasto bloccato. «Non posso dirlo con certezza perché non ho visto, ma delle altre due persone che sarebbero state assieme a Lorenzo, poi fuggite giù dalle scale (sempre secondo la testimonianza dei cugini moldavi), non ho avvertito il passaggio e di solito si sente tutto», ha spiegato una residente. «Noi non sappiamo nulla, né com'è successo e neanche perché - dice il papà di Lorenzo, Flavio Nardelli - So solo che aspettavo il rientro di mio figlio che la mattina dopo doveva alzarsi alle 6 per andare a lavorare e invece non è tornato e me lo hanno ammazzato». Nardelli, 32 anni, ha studiato al liceo scientifico Majorana-Corner di Mirano. Per alcune stagioni aveva fatto il bagnino a Jesolo, poi si era spostato nella logistica facendo consegne per Amazon e attualmente guidava i mezzi di una ditta di trasporti che fa consegne per i supermercati Lando. «Non so come si siano incontrati, ma per noi nostro figlio e quei due forse si conoscevano. Spero solo che i responsabili paghino finendo i loro giorni in carcere. E ora non vogliamo più parlare. Mi dispiace, fa troppo male», le parole di mamma Adriana.

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