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Cronaca Noale / Via Ancillotti, 24

Los Roques, l'ennesimo rinvio per le ricerche della famiglia Durante

Il padre di Bruna Guernieri, scomparsa cinque anni fa a bordo di un aereo che sorvolava l'arcipelago venezuelano con il marito e due figlie: "Per fortuna siamo in mani americane"

Un altro rinvio. L'ennesimo. L'unica differenza è che ora ci si trova "in mani americane". È ancora ferma negli Stati Uniti la nave che avrebbe dovuto raggiungere la zona dell'arcipelago di Los Roques in cui cinque anni fa sarebbe scomparso l'aereo su cui si trovava a bordo la famiglia Durante. La partenza era stata fissata per oggi, 18 gennaio, ma nei giorni scorsi è arrivata la comunicazione ai familiari, compreso Romolo Guernieri, padre di Bruna, di Noale, che in quel velivolo scomparve nel nulla assieme al marito Paolo e alle figlie Emma e Sofia, che l'allestimento dell'imbarcazione non è ancora ultimato.

La data in cui potrebbe salpare l'imbarcazione è il 29 gennaio, con arrivo nelle acque dell'arcipelago di Los Roques, in Venezuela, tra il 10 e il 13 febbraio. Lì inizieranno le ricerche del possibile relitto che si inabissò il 4 gennaio di cinque anni fa. "Non sono le autorità venezuelane a dircelo - spiega Guernieri - ma quelle americane. Altrimenti non mi fiderei. Speriamo sia la volta buona". Dopo tante delusioni. Tante dichiarazioni sul tenore "stiamo facendo tutto il possibile" che secondo la famiglia Guernieri non corrisponderebbero a verità. Del Venezuela e delle loro autorità non si fidano più. Anche dopo la possibile "svolta" nelle indagini, che hanno portato il settimanale "Oggi" a dichiarare che a bordo del piccolo aereo bimotore non fossero in 14 ma in 18. Circostanza che avvalorerebbe la tesi del dirottamento.

Una storia, quella della famiglia Durante, tornata alla ribalta dopo la tragedia che ha colpito Vittorio Missoni. Il 4 gennaio scorso, lo stesso giorno di cinque anni fa, scomparve con la compagna più o meno nella stessa zona dell'arcipelago. "Ci sentiamo ancora - spiega Romolo Guernieri - E' evidente che i media con una persona così famosa coinvolta abbiano fatto molto rumore, ma, egoisticamente, ha permesso di riportare alla ribalta la nostra storia". Nel momento in cui la nave statunitense raggiungerà la zona prevista, verrà inabissato un robot che raggiungerà il fondale, che in quel punto raggiunge circa 2mila metri di profondità. Lì scandaglierà tutta l'area, fotografando in tempo reale, e a 360 gradi, tutto quanto troverà vicino a sé.

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