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Cronaca

Lotta al cancro, non solo ricerca: gli atleti vicini a coloro che affrontano un tumore

Anche Tathiana Garbin, ex tennista veneziana, aderisce al progetto: "La vita ci propone sfide continue, bisogna crederci e cercare tutte le energie dentro di sé"

Atleti al fianco delle persone colpite da tumore, due mani strette davanti al volto sorridente per dimostrare contatto umano e vicinanza emotiva. Perché la lotta contro il cancro si compone di molteplici aspetti, non solo ricerca, microscopi e nuove scoperte. Il progetto "Atleti al tuo fianco", guidato dal dottor Alberto Tagliapietra, medico chirurgo di Montichiari (Brescia) con diploma d’alta formazione in psico-oncologia, e patrocinato dalla associazione Arenbì Onlus, si pone l'obiettivo di trasformare il tema cancro da argomento medico a tema sociale, per analizzarne non solo l'aspetto prettamente scientifico ma anche quello di convivenza quotidiana con la malattia.

Per questo scende in campo il mondo dello sport: atleti professionisti si avvicinano al tema tumori parlando di come nella propria vita affrontino sfide e avversari difficili, sebbene le proprie battaglie siano confinate all’ambito agonistico. Tanti sportivi del presente e del passato delle più varie discipline stanno portando il proprio contributo a questo progetto, divulgato via internet attraverso Facebook (Atleti al tuo fianco) e Instagram (Atleti al tuo fianco), affinché chiunque in qualsiasi luogo possa essere raggiunto dalle testimonianze del mondo dello sport.

Di questa grande famiglia fa parte anche la tennista mestrina Tathiana Garbin, attuale capitano della nazionale italiana femminile di Fed Cup, che con grande partecipazione ha reso la sua personale testimonianza, consultabile a questo link nella pagina ufficiale di Facebook, dove si trovano tutte le interviste e testimonianze. Tra chi ha già aderito all'iniziativa del mondo del tennis, oltre ai testimonial e promotori dell'iniziativa, i grandi tennisti Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli, anche i pallavolisti pluridecorati Samuele Papi, Manuela Leggeri, Alberto Cisolla, i tennisti Tommy Robredo, Corrado Barazzutti e Karin Knapp, il cestista Matteo Soragna e i calciatori Nicolas Burdisso, Emiliano Viviano e Dario Hubner, a dimostrazione che la sensibilità è propria di ogni disciplina sportiva.

Oltre alle loro parole, gli atleti si schierano a fianco dei pazienti oncologici con un segno distintivo: un’immagine con le mani che si stringono davanti al proprio volto sorridente, affinché ci si ricordi sempre che il contatto umano e la vicinanza emotiva sono alla base di qualsiasi terapia, in qualsiasi stadio della malattia. La lotta al cancro è anche questo, parlarne rende già la sfida vinta.

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