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Cronaca Jesolo

Zaia preoccupato per la stagione: "Via profughi da località turistiche"

Il presidente del Veneto torna sulla questione immigrazione: "Siamo in piena fase prenotazioni, rischiano di causare un danno d'immagine"

Oltre alla beffa, il danno: la vede così, il governatore del Veneto Luca Zaia, rispetto all'arrivo degli ultimi profughi. Ribadendo il secco "no" ad ospitare ulteriori migranti specialmente nelle località balneari e turistiche, che secondo il presidente rischiano in tal modo di venire penalizzate. "Lasciate stare le località turistiche - intima - Perché alla vigilia della stagione estiva, e in piena fase prenotazioni, alla beffa si aggiungerebbe il danno".

Il riferimento è naturalmente a città, come Jesolo e Bibione, che vivono essenzialmente di turismo e che proprio nei giorni scorsi hanno accolto alcuni nuovi migranti (undici quelli arrivati lunedì nella sede della Croce Rossa di Jesolo). I timori di Zaia sono rivolti poi alle azioni dei competitors, che secondo il governatore stanno già cavalcando ampiamente la questione profughi. Soprattutto quelli europei, specifica, "di quell'Europa sorda, cieca e nei fatti razzista che ci ha abbandonato e ancora oggi non va oltre le parole e gli annunci di vertici parolai".

Dunque, nessun migrante nelle località di mare, di montagna, al lago o alle terme. Perché "nei fatti un turista la sua vacanza la sceglie il più lontano possibile da eventuali disagi". E ciò va evitato a tutti i costi in questo momento di crisi, aggiunge il governatore, in cui si rischia un calo del fatturato e la disoccupazione dei lavoratori, molti dei quali sono proprio immigrati regolari. Zaia conclude invitando i Prefetti a tenere nella massima considerazione questo aspetto della vicenda, che andrebbe ad aggiungersi ad ordini ricevuti "dall'alto", da lui considerati sempre più simili a sgarbi istituzionali.

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