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Cronaca Dorsoduro / Ponte dell'Accademia

Con le tronchesi contro i "lucchetti dell'amore", i residenti all'opera

Tornano in campo i membri del gruppo "Masegni & Nizioleti", che mercoledì hanno ripulito numerosi ponti dall'acciaio indesiderato degli innamorati

Gli appelli e i richiami ufficiali, le ordinanze e i blitz dei vigili urbani, niente sembra essere servito ad arginare la moda dei “lucchetti dell'amore”, ovvero la pessima abitudine di giovani e giovanissimi di chiudere sulle balaustre e sui corrimano dei ponti della laguna chiavistelli e fermagli con sopra il nome dei due innamorati, gettando quindi la chiave in acqua. Si tratta di un metodo per dichiararsi “amore eterno” che dal ponte Milvio di Roma, dal ponte Vecchio di Firenze e dal pont des Arts di Parigi ha infine “circondato” e invaso anche la città dei canali, che di ponti, si sa, ne ha in sovrabbondanza. Dove non arrivano le forze dell'ordine, comunque, provano i cittadini che, come riporta il Gazzettino, sono tornati ad armarsi di tronchesi e seghetti e hanno ripreso l'opera di pulizia.

IL RAID DEI RESIDENTI – È infatti ancora una volta l'associazione “Masegni & Nizioleti” a scendere in campo e a portare avanti una vera e propria blitzkrieg contro il malcostume dei lucchetti: mercoledì i cittadini esasperati si sono dati appuntamento prima a Santa Maria Formosa, dove l'omonimo ponte è stato ripulito in pochi minuti, quindi la squadriglia del tronchesi è passata al ponte dei Barateri, a ponte Morosini e quindi all'Accademia, dove il ponte di legno sul Canal Grande si è trasformato ormai in un inferno d'acciaio inox. Per concludere, ultima tappa sul ponte di San Beneto. In totale sono stati rimossi oltre quaranta chili di lucchetti in un solo pomeriggio, sempre utilizzando un telo per raccogliere schegge e frammenti e, purtroppo, dovendo rinunciare a ripulire la sommità del ponte dell'Accademia proprio per evitare che qualche briciola d'acciaio tagliente volasse addosso a gondolieri e trasportatori (purtroppo è già successo). Insomma un blitz fatto a regola d'arte, senza sbavature e prestando attenzione a non creare problemi, dato che proprio per il pericolo delle schegge “volanti” la municipale sarebbe (in linea ufficiale) assolutamente contraria a queste iniziative di residenti.

PESSIMA ABITUDINE – La verità, però, è che senza il comitato dei cittadini le cose sarebbero forse già precipitate: il ferro dei lucchetti, costantemente a contatto con i ponti di legno, acciaio e marmo, finisce col rovinarli, trasmettendo ruggine e appesantendo gli intarsi. Chi crede si tratti di esagerazioni farebbe bene a dare un'occhiata a quanto successo in Francia, nel già citato pont des Arts, addirittura crollato sotto il peso delle “promesse d'amore” che riempivano le sue ringhiere. Proprio a seguito del surreale episodio, mercoledì i cittadini dell'associazione “Masegni & Nizioleti” sono stati seguiti e ripresi da una troupe della tv “France 5”. D'altronde, come spiegano i membri del gruppo, la moda dei chiavistelli ha anche la pessima conseguenza di alimentare il commercio abusivo: ai piedi dei ponti principali di Venezia, infatti, si vedono sempre più spesso loschi individui che, per qualche euro, cercano di rifilare un lucchetto e un pennarello alle coppiette che passeggiano per il centro storico.

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