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Cronaca Dorsoduro / Punta della Dogana

La Salute fa il pieno, ma i vaporetti non bastano: urla e spinte ai pontili

Affluenza alle stelle, acqua alta a mezzogiorno e tanti turisti, questo il cocktail esplosivo che giovedì ha intasato i mezzi pubblici veneziani

Anche quest'anno la festa della Madonna della Salute ha visto un affluenza da record alla storica basilica, ma se da una parte risulta sempre rincuorante assistere allo spettacolo di un'intera città (e non solo, visti i tanti arrivi dalla terraferma) che si stringe unita in un gesto storico, dall'altra i disagi non sono certo mancati. Come riporta la Nuova Venezia, infatti, tra turisti, acqua alta e “pellegrini” della Salute il trasporto pubblico ha arrancato per tutta la giornata e spesso nei pontili e nei vaporetti Actv il nervosismo dei passeggeri ha superato il livello di guardia, sfociando in insulti, urla e spintoni.

RINFORZI INSUFFICIENTI – Tanti i cittadini che si sono visti lasciare a terra perché i battelli erano arrivati al loro pontile già strapieni e qualcuno si chiede come mai Actv non abbia previsto un piano di rinforzi in vista della festa religiosa. In realtà, come specifica il presidente di Actv Luca Scalabrin, le corse aggiuntive ci sono state eccome, semplicemente non si sono comunque rivelate sufficienti. L'azienda di trasporto pubblico aveva infatti provveduto ad aumentare i mezzi sulla tratta San Tomà – San Marco, quella considerata fondamentale in occasione della celebrazione religiosa incentrata nell'area di Punta della Dogana. Purtroppo però la situazione è apparsa critica fin dal terminal di piazzale Roma, dove il gran numero di arrivi dal ponte della Libertà ha intasato i battelli, che arrivavano quindi a San Marcuola e Rialto già gremiti di persone. Nessuno scende, tutti vogliono salire.

LO ZAMPINO DELLA MAREA – A peggiorare la situazione intorno a mezzogiorno, in uno dei momenti clou per la processione religiosa, è arrivata anche la massima dell'acqua alta. Quando si dice che piove sul bagnato. In molti casi anche i veneziani più caparbi hanno dovuto capitolare di fronte all'assenza di passerelle, come in calle della Mandola, dove non era stata piazzata neppure un'asse rialzata, o a San Trovaso, coperto dall'acqua solo per pochi metri. Se San Marco, come sempre, è finita “sotto”, lo stesso è successo in molte calli e fondamente tra piazzale Roma e San Polo, ovvero proprio lungo il percorso scelto da molti “pellegrini”. Chi si trovava il passaggio bloccato dall'acqua una, due, tre volte alla fine decideva di provare con il vaporetto, salvo poi vedersi bloccato all'imbarcadero in attesa di un mezzo che non fosse stracolmo. Negli spazi ristretti dei pontili, così come nelle cabine dei battelli, il nervosismo impiega poco a montare e in più di un'occasione sono volate imprecazioni, bestemmie e pure qualche spinta, ma sembra che nessuno si sia dovuto presentare nella basilica chiedendo alla Madonna aiuto per il naso appena rotto.

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