“Mafia e politica sono due ambienti che si intrecciano sempre più spesso, anche in Veneto. Le organizzazioni mafiose sono ben radicate e mirano ad un capillare controllo del territorio”. E’ questo il concetto più incisivo che emerge dall’analisi “Schegge di Dark economy”, il terzo Quaderno dell'Osservatorio Ambiente e Legalità realizzato da Assessorato comunale all'Ambiente e Legambiente Veneto, presentato lunedì mattina al Municipio di Mestre.

“Schegge di Dark economy”, attraverso analisi e inchieste di esperti e giornalisti, analizza i fenomeni di corruzione e criminalità soprattutto alla luce dei legami con la politica. “Le inchieste sulle grandi opere – ha spiegato il coordinatore dell’osservatorio, Gianni Belloni – hanno svelato accordi collusivi tra imprese e organizzazioni criminali. Spesso con l'aiuto di professionisti locali, le mafie si sono insediate stabilmente e in maniera continuativa nella nostra regione, attivando contatti e complicità con settori del mondo politico e imprenditoriale”. Il Quaderno a questo proposito riporta vari casi che riguardano soprattutto i sistemi della logistica, delle energie rinnovabili e delle grandi opere.

I casi analizzati riguardano l'edilizia, il traffico illecito dei rifiuti e l'evasione fiscale. “Per chi come noi si pone il problema di contrastare e prevenire i fenomeni mafiosi – ha concluso l'assessore all’ambiente Gianfranco Bettin – sono necessarie azioni e proposte concrete, l'antimafia 'del giorno prima' e non del giorno dopo. Dobbiamo evitare il crearsi di zone grigie, rivedere i sistemi di finanziamento e prestare attenzione ai conflitti d’interessi”.