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Cronaca Mira / Via delle Porte

Malato e costretto a letto dal male "Aiutateci, o stacco il sondino"

Il fratello di un 48enne di Mira Taglio affetto dalla sindrome di McLeod lancia il suo grido d'allarme: "SIamo esasperati, meglio farla finita"

"O ci aiutano o stacco il sondino a mio fratello". Un grido d'aiuto esasperato quello che arriva da un uomo che vede il proprio caro peggiorare di giorno in giorno. Costretto ad accudirlo giorno e notte sentendosi sempre più abbandonato da istituzioni e sanità. La provocazione, pubblicata dal Gazzettino, viene proferita dalla casa di Mira Taglio dove un 48enne vive affetto dalla sindrome di McLeod, una malattia riconosciuta solo a 1500 persone in tutto il mondo. Il sistema nervoso viene minato, provocando movimenti involontari continui e scoordinati arrivando a determinare anche disturbi cardiaci e psicologici.

La malattia è stata diagnosticata al 48enne otto anni fa, quando conduceva una vita normale. Un matrimonio, un lavoro. Poi tutto è cambiato. Il fratello, suo tutore legale, lo accudisce ma la situazione col passare del tempo si è aggravata. Negli ultimi 24 mesi il 48enne si trova a letto alimentato da un sondino gastrico, attraverso cui riceve anche le medicine. Nelle ultime due settimane la sindrome è diventata sempre più pesante, al punto che tranquillanti e terapie non bastano più.

La famiglia del malcapitato, quindi, chiede un ricovero in ospedale, almeno per calibrare meglio le cure. Il corpo, infatti, vivrebbe una "frenesia" che non permetterebbe al 48enne di distinguere tra giorno e notte. Una vita d'inferno, senza alcun aiuto a parte un assistente domiciliare una volta a settimana. Da qui la provocazione: "Ci sentiamo impotenti ed esasperati - dichiara il fratello al Gazzettino - Di fronte a tutto questo meglio finirla e togliere il sondino, so che anche lui la pena così".

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