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Cronaca

Furti e maltrattamenti al marito, rimpatriata una donna

Era detenuta presso il carcere femminile della Giudecca, dove stava scontando un cumulo di pene

La polizia di Stato di Venezia ha rimpatriato nel paese d'origine una cittadina extracomunitaria, detenuta presso il carcere femminile della Giudecca, dove stava scontando un cumulo di pene per furto e maltrattamenti in famiglia. La donna è stata presa in consegna martedì dagli operatori della squadra espulsioni per l'accompagnamento coatto in patria, in esecuzione del provvedimento del magistrato di sorveglianza lagunare.

La donna, socialmente pericolosa, era irregolare sul territorio nazionale, in quanto destinataria di un decreto di rifiuto del permesso di soggiorno per motivi familiari. Sbarcata in Italia, a Lampedusa, nel 2011, nel 2013 aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che tuttavia non le era stato successivamente rinnovato. Nel 2018, dopo essersi sposata con un cittadino italiano, aveva fatto richiesta di un permesso di soggiorno per famiglia, ma il personale dell'ufficio immigrazione, nell’acquisire la pratica, aveva avuto qualche sospetto sulla genuinità del matrimonio, considerata la notevole differenza d’età dei due coniugi.

I due, pertanto, erano stati convocati in questura, dove il marito aveva ammesso agli operatori di aver chiesto alla donna di sposarlo per usufruire gratuitamente della sua assistenza, in quanto impossibilitato economicamente ad assumere una badante. Dopo pochi mesi era terminata anche la convivenza tra i due, in quanto la donna si era resa responsabile di una serie di maltrattamenti nei confronti dell’anziano coniuge: in un primo tempo era stata allontanata dalla casa familiare con divieto di avvicinamento, in seguito portata in carcere.

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