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Cronaca

Aggredita per il niqab, comunità islamica veneziana: «Noi parte civile nel processo»

Ci sarà una manifestazione, al lavoro per l'organizzazione tutti i musulmani della terraferma. Prince Howlader, portavoce dei bengalesi: «Stiamo raccogliendo testimonianze per poter raccontare e denunciare gli episodi»

È tutta la comunità islamica, non solo quella bengalese, ad annunciare di essere pronta a costituirsi parte civile se ci sarà un processo per l'aggressione a Sanuara Sarder, la mamma 29enne bengalese offesa e picchiata in via Longhena a Marghera mercoledì, perché indossava il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi.

Prince Howlader, portavoce dei bengalesi della terraferma, che ha parlato anche a nome dei musulmani che vivono e lavorano nel Veneziano, ha annunciato che nelle prossime ore ci sarà un incontro tra rappresentanti dell'islam per decidere la data della manifestazione in solidarietà e vicinanza alla mamma colpita, denigrata e offesa. Sanuara usciva dalla casa del fratello e della cognata che era andata a trovare con i suoi bambini, quando nel portone in cui si è fermata per attendere il ritorno del padre e del marito è stata derisa e poi colpita con un calcio e un pugno all'orecchio.

Contro di lei una donna italiana sui 40 anni che le forze dell'ordine hanno identificato, dopo la denuncia fatta da Sanuara ai carabinieri di Mestre, giovedì, che ha dato il via a un'indagine. Intanto sono diverse le telefonate che il portavoce dei bengalesi ha ricevuto da politici e istituzioni per solidarietà. «Stiamo raccogliendo testimonianze di aggressioni e offese, per motivi religiosi e razziali, subite dalla comunità islamica e dalle donne, da poter raccontare e denunciare nel corso della manifestazione che stiamo organizzando. Perché vogliamo fare in modo che questi episodi, mai accaduti in modo grave come mercoledì, ma già successi in forma di attacco verbale, vengano segnalati alle forze dell'ordine e non rimangano nascosti e sconosciuti», spiega il portavoce Howlader.

Solidarietà alla comunità bengalese anche dal consigliere Giovanni Andrea Martini (Tutta la Città Insieme!). «L'episodio di razzismo e di violenza nei confronti della signora della comunità bengalese deve essere condannato senza se e senza ma». «Spaventoso quanto accaduto a Marghera. Auspichiamo che venga al più presto fatta chiarezza per un fatto gravissimo - scrivono Monica Sambo segretaria comunale Pd Venezia e Adriano Gobbin, segretario circolo Pd Marghera - Esprimiamo solidarietà per l’accaduto alla signora e a tutta la comunità musulmana e bengalese. Una deriva pericolosa che va al più presto fermata e  condannata da tutte le istituzioni».

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