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Sanità

In pronto soccorso manca il 30% di medici

Il dato allarmante è stato messo in luce nel corso di una conferenza stampa nella sede di Ulss 3. In questo quadro, assumeranno un ruolo fondamentale infermieri e specializzandi

Nei pronto soccorsi veneziani c'è una defezione importante di medici, quantificabile intorno al 30% della quota giudicata ottimale. Le motivazioni sono varie, e vanno da questioni salariali a pressioni e orari lavorativi probabilmente per molti insostenibili. La situazione è drammatica, come ha spiegato oggi il direttore generale di Ulss 3, Edgardo Contato: «Nei giorni scorsi sono state espletate le procedure per un concorso per pronto soccorso, - ha spiegato - con 150 posti messi a bando. Le domande presentate sono state una cinquantina, le persone che hanno concorso circa trenta. Questo dà la dimensione del problema».

L'azienda sanitaria sta cercando disperatamente di trovare soluzioni, sfruttando tutte le frecce al proprio arco, a partire dai contratti libero professionali. Per dare una risposta più concreta e immediata e gestire gli "imbuti" di pazienti in pronto soccorso, Ulss 3 sta mettendo in atto due strategie. «A breve faremo sì che gli infermieri possano fare una prima presa in carico degli utenti. - ha spiegato la responsabile del pronto soccorso dell'Angelo, Mara Rosada - Secondo determinati protocolli validati, potranno portare avanti una prima diagnosi per determinati tipi di pazienti». In questo modo si potranno snellire i tempi d'attesa e i medici prendere in carico gli utenti con un primo quadro diagnostico.

La seconda mossa è quella di arruolare medici in formazione, che si occuperanno dei codici minori (bianco e verde), affiancati da un tutor. «In questo modo, - ha aggiunto Rosada - abbiniamo l'aspetto professionale alla formazione continua, perché gli specializzandi cominceranno già a maturare esperienza nel settore che diventerà di propria competenza».

Il "dramma" della carenza di personale va anche letto a fronte dell'importante variazione di accessi al pronto soccorso. Se negli ultimi due anni il monte totale è calato rispetto al periodo pre-Covid, è altrettanto vero che la crescita è ora progressiva, e nel primo trimestre del 2022 si è assistito a un aumento del 28% degli accessi rispetto ai primi tre mesi del 2021 (già in crescita rispetto all'anno precedente). Nella prima parte dell'anno in corso, i pronto soccorsi dell'azienda registrano un accesso medio di circa 545 pazienti al giorno - circa duecento solo all'Angelo - per ciascuno dei quali si contano una decina di prestazioni sanitarie. Un mole di lavoro da gestire, per la quale servono, necessariamente, più forze di quelle disponibili.

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