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Cronaca Marghera / Marittima

Futuro del Porto, il convegno in Marittima. Il Pd torna sulla cabina di regia

Manifestazione di imprese e lavoro domattina in Marittima alle 9. Poi gli interventi del sindaco Brugnaro, del presidente Musolino, dell'ammiraglio Pellizzari e del presidente Marinese

Imprenditori e lavoratori del porto tornano a manifestare domani, giovedì 13 febbraio, in Marittima alle 9 per affermare la centralità del Porto. Sono 1.260 le aziende direttamente impiegate a Venezia, 21.175 gli addetti dello scalo del capoluogo lagunare assieme a quello di Chioggia. Misurando anche l’indotto l’impatto economico totale è quantificabile in 92.284 posti di lavoro. Tra produzione diretta, indiretta e indotto, il sistema portuale veneto pesa per 21 miliardi di euro. Sono i dati dello studio "L’impatto economico e sociale del sistema portuale veneto", presentati il 23 gennaio scorso a Porto Marghera. Mentre domani, alle 10, sempre in Marittima, sono Alessandro Santi presidente dell'associazione agenti raccomandatari e mediatori marittimi del Veneto e Gian Enzo Duci di Federagenti, a presentare la loro prospettiva, aprendo il convegno "Un futuro per la città-porto. Il porto è vita", con gli interventi, tra gli altri del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, del presidente dell'Autorità del sistema portuale, Pino Musolino, del presidente di Confindustria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese, e dell'ammiraglio Piero Pellizzari.

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Il Partito Democratico manifesta la propria preoccupazione per il futuro del Porto di Venezia dicendosi vicino «alle organizzazioni sindacali e datoriali che chiedono certezze rispetto al loro futuro e all’economia della città. Il sistema portuale ha un impatto economico sul Comune di Venezia pari al 27% del totale - scrivono Giorgio Dodi segretario comunale Monica Sambo capogruppo in Consiglio comunale, Nicola Pellicani deputato e consigliere comunale ed Emanuele Rosteghin consigliere comunale -.  È stata introdotta la zona logistica semplificata (Zls) e stiamo facendo ogni sforzo per concludere il “protocollo fanghi” e il “piano morfologico”. Riteniamo che la prossima Amministrazione comunale dovrà: - arrivare alla definizione del nuovo piano regolatore Portuale; - riaprire la strada interrotta con Syndial al fine di acquisire le aree dismesse da Eni per garantire una regia pubblica alla destinazione delle aree; - adoperarsi affinché nella fase attuativa della Zls venga fin da subito costituita una “cabina di regia” con la presenza costante delle organizzazioni sindacali e datoriali e condizionare ogni ipotesi di insediamento a una vocazione industriale e logistica di Porto Marghera e a uno sviluppo occupazionale di qualità».

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