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Cronaca

"No Fornero Day", la contestazione sbarca in laguna: blitz a Ca' Foscari

Mille gli studenti che stamattina sono partiti da piazzale Roma per un corteo in occasione della partecipazione del ministro del Lavoro a due convegni a Venezia. Irruzione all'Ateneo

Una manifestazione, quella del "No Fornero Day", molto partecipata. Sono stati circa 1.500 gli studenti che stamattina sono partiti da piazzale Roma alla volta della sede del rettorato di Ca' Foscari, per "aprire le sue porte alla città". Al di là del balletto di numeri (secondo gli organizzatori il corteo era di più di duemila persone, secondo la questura 700), si è manifestato contro i tagli al mondo della scuola e contro la visita nel capoluogo lagunare del ministro del Lavoro (con delega alle Pari opportunità) Elsa Fornero, intervenuta stamane a un convegno sull'amianto nella sede della fondazione Cini nell'isola di San Giorgio Maggiore e a un congresso intitolato "E' tempo di donne" organizzato dall'università Ca' Foscari.

IL BLITZ DEGLI STUDENTI A CA' FOSCARI: VIDEO

In origine il dibattito avrebbe dovuto avere luogo in Ateneo (tra eccezionali misure di sicurezza), poi nel tardo pomeriggio di giovedì tutto è stato spostato all'isola di San Servolo. Lontana, irraggiungibile per i manifestanti, che hanno riempito Venezia di cipolle al grido di "Vai a piangere da un'altra parte". Dopo un primo assembramento a piazzale Roma e un secondo in campo Santa Margherita, il serpentone umano ha raggiunto Ca' Foscari, dove è stato forzato il cordone di agenti in borghese. In quel momento si è registrato il lancio di alcune uova. Dopodiché gli studenti sono entrati nell'atrio del primo piano dell'Ateneo. Simbolo della manifestazione, oltre alla cipolla, anche la carota: a indicare il fatto che secondo gli organizzatori fino ad ora si sia usato troppo il "bastone" contro gli studenti. Dopodiché il corteo si è spostato al liceo artistico statale occupato, dove ha avuto luogo un'assemblea pubblica.

 

La scelta delle forze dell'ordine di non indossare la divisa e di lasciare entrare i manifestanti nell'ateneo è stata dettata dal fatto che Ca' Foscari aveva deciso di non chiudere i battenti, in quanto luogo pubblico. La Digos ha quindi preferito un approccio a suo modo "innovativo" di gestire la manifestazione, lasciando quindi "sfogare" gli studenti attraverso il blitz all'università.

 

FORNERO: "PAGO IL FATTO DI ESSERE DONNA"

 

LA RISPOSTA DELLA FORNERO - Interpellata dai cronisti sulla manifestazione lagunare, il ministro Fornero ha dichiarato di essere disposta al dialogo con gli studenti che la contestano, ma non agli insulti. "Mi dispiace molto, l'ho già detto molte volte - ha spiegato - che io sono persona del dialogo. Sono disposta a dialogare con tutti, il dialogo però non è basato sull'insulto, né sul pregiudizio, tantomeno sulla violenza. Credo che ci siano persone che l'incontro e il dialogo non lo cercano, ma sono solo interessate allo scontro". (TUTTI I DETTAGLI)

 

IL RETTORE CARLO CARRARO: "PROTESTA MINORITARIA"

 

GLI STUDENTI CONTROBATTONO - La risposta degli aderenti al collettivo Li.S.C. (Lista dei saperi critici) non si è fatto attendere: "La sua richiesta giunge quasi come una provocazione: sono lacrime di coccodrillo, le stesse che il ministro versava nel momento in cui ha fatto una riforma senza dialogare con nessuno. Noi studenti universitari e delle scuole superiori di Venezia e Mestre a migliaia ci siano recati al rettorato dell'università di Cà Foscari per discutere con il ministro Fornero e il rettore dell'università rispetto ai temi - puntualizzano -. Ora, la scelta di spostare il convegno in un'isola, la più lontana dal centro di Venezia, fa sì che si sfugga al confronto e al dialogo".(TUTTI I DETTAGLI).

 

I MANIFESTANTI - "Lo spostamento del convegno è già una vittoria - aveva commentato giovedì sera uno dei leader no global veneziani, Tommaso Cacciari - abbiamo costretto a chiudere i ministri nelle isole pur di evitare la contestazione".

 

IL BLITZ NELLA SEDE CENTRALE DI CA' FOSCARI

 

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