Decreto Cartabia, manifestazione del sindacato e dell'ordine dei giornalisti a Venezia
Le distorsioni dell’applicazione della norma sulla presunzione di innocenza da parte delle Procure si stanno traducendo in un bavaglio all’informazione
Tutti in campo per il diritto-dovere di cronaca a Venezia, il 21 settembre, per una manifestazione regionale di protesta contro i “bavagli alla stampa”. Il ritrovo è alle 10.30 in campo Manin, nei pressi della sede della Procura generale. L'iniziativa, organizzata dal sindacato e dall'Ordine dei giornalisti del Veneto, nasce dall’esigenza di trovare una interlocuzione costruttiva con la magistratura che, dopo l’introduzione del decreto 188/21 (cosiddetto Cartabia) sulla presunzione di innocenza, nei fatti in molti casi sta impedendo ai giornalisti di esercitare il diritto di cronaca per quanto riguarda sia la diffusione delle notizie che la verifica e il riscontro delle stesse.
La Fnsi e l'Ordine dei giornalisti hanno preso più volte posizione sul punto, con interventi a livello istituzionale e con un esposto presentato alla Commissione europea, denunciando come in Italia esistano applicazioni assurde delle nuove norme, arrivando in alcuni casi addirittura al divieto di fare conoscere le notizie di cronaca nera: cosa c’entrano l’incidente stradale o l’omicidio con la presunzione di innocenza?
È necessario che si torni a un rapporto professionale aperto e franco fra procuratori e giornalisti, nell’ottica di raggiungere l’obiettivo di un’informazione tempestiva e corretta rispetto alla quale, nell’interesse della collettività, è fondamentale l’immediatezza della verifica delle notizie. I magistrati sono chiamati ad amministrare la giustizia in nome del popolo italiano, al quale devono rispondere anche in termini di confronto con la stampa.
Si intende ribadire che la comunicazione giudiziaria sia a favore dei cittadini, e non si nasconda dietro al dito della presunzione di innocenza che nulla ha a che fare con la circolazione delle notizie. La manifestazione ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che l’informazione e la sua autonomia e indipendenza sono beni comuni da tutelare stringendo quindi un patto con i lettori/cittadini al fine di consentire ai giornalisti di informarli quale loro stessa garanzia di trasparenza.