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Cronaca

Il comitato Venezia lavora torna in piazza

Lunedì alle 10.30 in campo Santo Stefano la manifestazione. Tutti gli addetti chiedono al governo di assicurare la ripresa della crocieristica

Sedici mesi dopo l'ultima giornata di attività lavorativa, addetti e operatori della crocieristica, dei servizi, del commercio, dei trasporti e dell'indotto tornano in piazza. Lunedì è prevista la manifestazione a Venezia, sostenuta tra gli altri da turismosviluppo.com, che sostiene il turismo di qualità. «Abbiamo provato a farci sentire con appelli, lettere e incontri con le istituzioni e con le altre associazioni cittadine, e torniamo a farci sentire perché la situazione è diventata insostenibile e si deve agire per far ritornare al lavoro gli operatori veneziani e dare una speranza alle loro famiglie. Abbiamo rispettato i lockdown, i coprifuoco, accettato di aver perso il lavoro a causa di un nemico più grande di noi e difficile da combattere, il Covid, e non abbiamo mai chiesto di anteporre i nostri diritti di lavoratori alle tematiche sanitarie e di sicurezza - scrivono - Anzi ci siamo stretti come comunità e dato prova di grande capacità di resilienza. Ma ora che qualche spiraglio si sta aprendo, e la crocieristica si è attrezzata per ripartire, Venezia non può perdere questa occasione».

Alcune navi sono in arrivo nei prossimi giorni a Venezia, ma il comitato e gli addetti chiedono al governo di assicurare la ripresa della crocieristica a Venezia, per garantire un reddito a tutti i lavoratori che oggi stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali o non ne hanno alcuno, garantendo ai passaggi della navi di raggiungere la Marittima, ad oggi l’unico ormeggio che può ricevere le navi in sicurezza. «Siamo pronti e aperti ad operare con ormeggi nelle banchine transitorie, ma ora l’unico modo per noi per ripartire e rimettere al lavoro donne e uomini, madri e padri di famiglia veneziani, è l’utilizzo della Marittima. Il mercato italiano ed europeo, gli unici che saranno attivi nei prossimi due anni, è fatto di navi di media misura, superiori alle 40.000 tonnellate. Per tornare al lavoro quanto prima dobbiamo operare con quelle navi e le prime sono state programmate già da questa estate», scrivono.

«Ma serve una soluzione definitiva per preservare la funzione di homeport a Venezia», commentano - La fantasiosa trovata della “gara di idee” serve solo a perdere tempo e a far lavorare i soliti professoroni, amici degli amici. Che ci dicano chiaramente - concludono - qual è il perimetro legislativo dentro il quale deve avvenire il confronto dei progetti e si definiscano il percorso transitorio e la soluzione definitiva».

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